Il circolo di cultura Long Rifle Club, nasce negli anni sessanta. Poco tempo dopo la sua fondazione in esso confluisce il Circolo Universitario che aveva la propria sede in Corso Umberto I°. Gli universitari, per imprescindibili motivi di studio, frequentavano i corsi di laurea nei vari atenei italiani di conseguenza i locali goliardici, per lunghi periodi dell'anno, erano poco frequentati; allora il Consiglio Direttivo propone al Comitato di Gestione del Long, la fusione dei due sodalizi. L'invito viene accolto favorevolmente e in tempi brevi viene realizzata con la adozione di un nuovo Statuto. Mai scelta fu tanto felice! I vantaggi furono reciproci e da quel momento quella sede è diventata la nostra oasi. Quanti ricordi ci legano a questo vecchio Club! Una parte considerevole della gioventù degli anni sessanta, settanta ed ottanta della nostra comunità ha frequentato i nostri locali per i motivi più' disparati. Il Circolo acquistò notorietà in città, conquistando la ledership sugli altri obsoleti sodalizi, per la sua attività frenetica, per la promozione di tornei sportivi, tornei di scacchi, conferenze, mostre, di sostegni umanitari, ma soprattutto per la realizzazione di un Carnevale, divenuto celebre nel corso degli anni. Era frequentato dal fior fiore della gioventù dell'epoca e ogni anno, grazie alla vivacità delle nostre giovani menti proponeva soluzioni sempre nuove e fantasiose. La musica era eseguita sempre dal vivo e le orchestre che allietavano le fantastiche serate erano sempre le migliori sulla piazza. Di presentatori e showmen non ne occorrevano perché tra i nostri soci abbondavano i personaggi in grado di tenere su una serata, anzi, spesso erano in competizione tra di loro. Quando si organizzavano i dancing giungevano da noi anche molti mazaresi, residenti fuori per motivi di lavoro e la festa diventava doppia. Una delle tre serate era dedicata al Ballo in Maschera e li' apriti cielo, si entrava in competizione per realizzare la maschera più' stramba, più' originale o più' sofisticata. Si mettevano sottosopra le soffitte, gli armadi delle nonne, i bauli delle mamme per tirare fuori le cose più impensate. I nati stanchi, perché c'erano anche quelli, affittavano i classici costumi, rimanendo anonimi e ignorati. La maschera più originale veniva premiata. Ricordo un episodio, in particolare, allorché Felice Modesto, a metà serata, inaspettatamente, con un gruppetto di amici al seguito, si precipitò all'improvviso da Palermo, in costume, vestito da Renato Zero, che allora andava per la maggiore e fu una serata di baldoria indimenticabile. Un'altra serata era dedicata alla elezione della miss Long Rifle Club, che era eletta con il più' democratico dei metodi (su insindacabile giudizio del Consiglio Direttivo). Si privilegiava, di solito, una ragazza parente di qualche socio, anche perché si beccava tutta una serie di pregevoli regali, che benevolmente i commercianti del centro storico mettevano in palio, in cambio di una pubblicità, che immancabilmente nessuno ascoltava, anche se il presentatore della serata, si sgolava per farsi ascoltare nella bolgia infernale. Inoltre il circolo offriva il solito oggetto in oro, di solito un colier, recuperando durante la stessa serata i soldi spesi, con il classico sorteggio di un oggetto utile per la famiglia. Lascio alla vostra memoria ricordare i soliti noti che asserivano di aver preso il pizzino per il sorteggio, mai acquistato. Vi posso assicurare che, all'epoca, era un motivo di grande prestigio essere elette e l'indomani in città era motivo di grandi diatribe con l'immancabile creazione di fazioni di estimatori e di denigratori. Ogni tanto si eleggeva il Mister ma era solo un'occasione per prendere in giro qualche galletto o qualche "coppo di fumu".
1969 - Elezione reginetta "Long Rifle Club"
Andrea Di Giorgi (Lu baruneddu), Vita Burzotta, Aldo Bua, Peppe Augusta (cavaddu), dietro Vito De Simone del complesso dei Dioscuri
... credo al Lido Sirenetta, del mitico Emilio Patrì
Mangiaracina, Vito de Simone, Vito Messina, Andrea Di Giorgi, Vita Burzotta, Lorenzo Calamia, Aldo Bua
Anni Settanta
Carnevale
Nicola Quinci, Caterina Pipitone, Vito Giammarinaro - dietro Giulio Mokata, Luigi Vaccara (risina)
1974
Baldo Denaro, Pippo Norrito, Totò Truglio, Francesca Modica
I due barman: Pippo e Baldo
1975
Franco Corrente, Antonella Scalabrino, Enzo Sasso, Antonino D'Annibale, Baldo Denaro, Peppone Quinci
Luciana Argentino, Paola Angelo, Pino Giacalone, Baldo Denaro
Paola Angelo, Pino Giacalone, Baldo Denaro, Felicetta Sasso, Pino Salvo
5/4/1975 - Premiazione Concorso di Scacchi
Tra le tante manifestazioni culturali organizzate dal club, vi fù anche quella di un corso di Scacchi, che poi culminò in una gara ufficiale. Purtoppo non ne seguirono altre.
Emilio Patrì (presidente), avv. Nino Marino (sindaco), Pietro Licari (1° classificato), Ivan Marino, Delegato FIS, Enzo Foderà, Nicola Ingargiola (4°)
1975 - Pietro Guida (questa foto l'ho scattata io)
Petru Italianu, il mitico cameriere
Su questo personaggio sui generis, occorrerebbe una corposa descrizione a parte. E' stato un asse portante della vita quotidiana del nostro sodalizio. Ci ha supportato nei momenti di crisi, sempre disponibile ai sacrifici personali per la sopravvivenza del circolo. Conosceva tutti i soci uno per uno e avrebbe potuto scrivere un libro su ciascuno di loro. Sapeva con chi fare il finto tonto e con chi rapportarsi seriamente e proficuamente. Per qualcuno fu anche il tesoriere personale (nel senso che a chi gli chiedeva soldi, lui si rendeva disponibile, senza lucrare o chiedere interessi). nSpeso rimettendoci quando qualcuno negava il debito o sosteneva di averlo saldato e lui, per il quieto vivere lasciava andare). Io ho avuto un ottimo rapporto con lui lo rispettavo ed altrettanto faceva lui nei miei confronti.
1975
Silvio Lombardo (sullo sfondo suo fratello pino)
Carnevale 1975
Da sin: Augusta, Girolamo Pipitone, Slivio Lombardo, ?, ?, Leonardo Tumbiolo, Nicola Cristaldi
1976 - Gli sposini (ci siamo sposati il 3 gennaio)
Carnevale 1977
Pino Catalano - Angela Manciaracina
Carnevale 1978
Caterina Giacalone, Silvano Bonanno, Lea Chiofalo, Calcedonio Iemmola
Crescemmo e col tempo fu necessario organizzare anche il Carnevale per i nostri bambini, ma che presto diventò, anche, per i bambini di altri. Si era diffusa la voce che l'atmosfera nel nostro locale era "brasiliana" (primizia , allora) e molti preferivano farsi ospitare e condividere con noi la gioia della festa. Il nostro successo è stato legato alla sacralità che noi avevamo per l'ospite. Da noi la gente veniva di gran voglia perché, oltre a divertirsi, era ben accolta , si sentiva subito a proprio agio e ci gratificava a fine serata dandoci appuntamento all'anno successivo (A stu prezzu! Era tuttu a sbafu!). Agli inizi si organizzavano i cenoni a fine serata, nei ristoranti più' vicini al nostro circolo (Il Rivage, La Bettola di Peppino). In seguito per difficoltà di organizzazione e di partecipazione l'usanza fu sostituita con la realizzazione di una spaghettata (a volte con un "piziiata") a metà serata, impareggiabile chef di cucina, Pietro Garziano, che ogni anno ci deliziava con suoi menù' sempre nuovi e sempre deliziosi. Altra famosissima nostra iniziativa, questa volta all'esterno dei locali del circolo, era la serata dedicata alla Rosa d'Agosto, che si teneva, durante l'estate, nei locali più' in del tempo. Era, date le poche occasioni di divertimento di allora, un appuntamento a cui nessuno rinunciava e il successo era sempre garantito. Quante passioni, quanti amori, quante delusioni e quanti matrimoni sono scaturiti da quei memorabili incontri. Molti di noi hanno conosciuto la futura moglie proprio al Long Rifle. Ricordo, gli inizi, quando la nostra generazione era intrisa dalle varie ideologie politiche che scatenavano lotte furiose tra i diversi schieramenti. Ogni occasione era buona per creare tensioni di natura partitica, pure l'ammissione a socio era motivo per una lotta di fazioni. Ma pian piano i tempi cambiarono la politica cominciò ad interessare sempre meno, il gioco d'azzardo e la Zecchinetta divennero "tristemente" gli obiettivi di riferimento e nessuno di noi rimase immune da questa tentazione, che tranne poche eccezioni, si mantenne sempre nei limiti della decenza. Nel frattempo i giovanotti cresciuti divennero stimati liberi professionisti, imprenditori, dirigenti d'industria, uomini politici, sindaci, onorevoli. Come non far cenno, anche, del personale di servizio che nel tempo si è avvicendato nel nostro sodalizio. Il primo cameriere fu lu zu Ninu, persona saggia, mite, educata, avanti negli anni, che godeva del rispetto di tutti noi. Fu sostituito da Petru italiano, al secolo Pietro Guida. Personaggio eclettico, navigato, il decano dei camerieri che in quegli anni assommava a se' tutte le cariche istituzionali, per meriti acquisiti in campo. Lui gestiva pure la cassa, il personale per le pulizie (che doveva essere femminile e di suo gradimento... !). Partecipava pure, quando poteva, al gioco delle carte (puntava spesso sull' asso, e soleva dire che aveva sposato le figlie grazie alle vincite delle puntate su quella carta). Sovvenzionava pure qualche giocatore "amico" che rimaneva senza il becco di un quattrino (sbardava, va!) e poi tristemente doveva rincorrere il proprio denaro, cosa che non sempre gli riusciva. Lo rimpiazzò il genero Vito, persona anonima, che ha lasciato poche tracce del suo passaggio. Segui' Bastiano Caracausi, (portava una protesi oculare, perchè aveva perduto un'occhio) che a modo suo fu anch'egli un personaggio. L'ultimo il nuovo collaboratore si chiama Vito Gagliano, è un pensionato giovane, per motivi di salute, che ha lavorato per anni in Svizzera ed essendo rientrato cerca di arrotondare facendo il cameriere. Il rapporto tra lui e i soci è molto diverso r ispetto al passato, tra l'altro è pure socio del circolo.
1984 - Angela Manciaracina , Pino catalano, Aldo Frazzetta (baiocco) e Bastiano (cameriere)
Il primo presidente fu Emilio Patrì, personaggio poliedrico, fondatore del Long Rifle, che fu confermato, anche, dopo la fusione dei due sodalizi. Presidenti ve ne sono stati tanti, anch'io sono stato tra questi, ma il number one è stato e rimarrà sempre Pietro Champagne, il caro Pietro Giacalone (detto Calone), che prese in mano le redini del sodalizio nel momento più difficile della sua vita e lo portò in salvo da una sicura deriva. Ristrutturò i locali, rinnovo' l'arredamento, riassesto' i bilanci, anticipando il denaro necessario per le improrogabili scadenze. A lui va la nostra eterna riconoscenza. Una delle grandi incompiute, di tutte le dirigenze, fu la realizzazione di una sede estiva, più volte proposta, ma mai realizzata. Le assemblee annuali erano momenti di grandi dispute, si tramava tutto l'anno per la conquista del "potere" si facevano compromessi a destra e a manca. Non mancavano i soliti guastatori di professione o i franchi tiratori. Poi il clima si è sempre più affievolito, tanto che spesso le sedute delle Assemblee dovettero essere ripetute perché il numero dei presenti era così esiguo, che i lavori non potettero iniziare. Oggi il circolo è diventato il parcheggio di poche anime, di ex giovani che s'illudono ancora di esserlo ma non si accorgono che sono soltanto dei nostalgici anziani e che dell'atmosfera di un tempo rimane solo il ricordo e il rimpianto. Mi è sembrato doveroso dedicare nel mio blog un angolino anche a questo, oggi pseudo, Circolo di Cultura, perché nel bene e oggi nel male, per noi ha rappresentato tanto. Ci ha visto giovani esuberanti, ci ha accompagnato nella crescita ed ha partecipato al nostro processo di maturazione. Ci ha reso adulti, alcuni, sono diventati protagonisti e amministratori di questa comunità. Parecchi dei nostri ricordi più belli sono legati indissolubilmente ad esso. Spero che altri "figli" del Long Rifle Club contribuiscano ad arricchire questo "post" e che forniscano contributi aneddoti e altre immagini per la gioia di tutti. Io purtroppo ho poche foto di quel periodo.
Io e mia moglie durante una danza. Alle mie spalle Angela Quinci Tumbiolo
1978 - Quanta giovinezza! Che si fugge tuttavia...
Giuseppa Drago, Carmicio, Erminia Corona, Vito Ingraldo, Paolo Pipitone, Pino Lisma, Sara Vento, Pina Giacalone, Pietro Giacalone (cunigghiu), Nenè Gagliano, Pino Catalano
Pina Giacalone, Caterina Pipitone, Pietro Giacalone (champagne), Piero Giacalone (cunigghiu), Giovan Battista Quinci (battisteddra), Nenè Gagliano, Sara Vento, Gioi Urso, Anna Buscetta, Paolo Pipitone (sponsa), Pino Catalano
Una classica serata di Carnevale del 1980
Una Contradanza da me "comandata"
Girolamo Cristaldi, Vito Diadema, Catia Bianco, Angela Cristaldi e Peppe Del Franco spinto da Aurelio Norrito a passare sotto
Il presidente pro tempore Giovanni Castiglione canta accompagnato al piano dal maestro Alberto Tumbiolo e al sax da Baldo Accardi
Gli adulti sono: Giovanni Castiglione, Pino Catalano, Salvatore Romagnosi
Manuela Catalano
Siamo nel bordo piscina dell'Hopps Hotel. I componenti della commissione per l'elezione della Rosa di Agosto sta esaminando i requisiti delle concorrenti.
Le pretendenti alla fascia di Rosa d'Agosto
Il presidente pro tempore Pietro Russo pronuncia il discorso ufficiale ad una delle serate ricreativo-culturali dove si assegnano dei premi messi in palio dal circolo per opere realizzate, su temi proposti da un'apposita commissione, da studenti degli Istituti Superiori
Durante la stessa serata il preside Dino Crocchiolo, nonchè socio del nostro sodalizio, porta il suo contributo e il ringraziamento dell'Istituto Tecnico Commerciale
Il vescovo mons. Emanuele Catarinicchia e il sindaco Rino Bocina tra gli ospiti della serata
Il preside del Liceo Classico, Prof. Vito Ingrasciotta, consegna il primo premio assoluto alla studentessa Rossana Morello
Aldo Frazzetta, Concetta Bonomo, Giovanni Castiglione, Peppa Sardo
Peppa Sardo, Pietro Russo, Mimmo Di Giovanni, Santoro Genova, Cristina Billardello
Salvino Giaramitelli, Enzo Rallo, Genna, Pierina Crimaldi
Una panoramica della sala durante la cena conviviale
1968 - Il primo verbale Atto Costitutivo
Una reliquia del sodalizio, il primo verbale, quello dell'Assemblea Costitutiva del Long Rifle Club, prima della fusione con il Circolo Universitario
Belle foto dott Catalano. Che ricordi, io sono il ragazzino che al circolo lavoravo assieme a Pietro Italiano. Adesso son cresciuto e vivo e lavoro in Germania. A vedere queste immagini son tornato indietro negli anni, li riconosco tutti i personaggi delle foto. Belli, belli comunque quei tempi!
RispondiEliminaGrazie per quei ricordi, Piero