La ferrovia che da Trapani a Palermo per la via di Castelvetrano e Alcamo, toccava Mazara fu costruita dalla Società Lescanne- Perdoux dopo il 1878 e inaugurata nel 1882. Per la città fu uno snodo importante per i suoi avviati commerci vinicoli.
Davanti all'ingresso Mons. Nicolò Maria Audino per la benedizione. Presenti autorità civili e militari e la banda musicale
Anni Trenta
Ulteriori notizie
30/9/1947 - Un'altra vecchia foto rovinata, ma pur sempre un documento
Carmelo Cutaja, Prestigiacomo, Spatafora, Chiaramonte (capo stazione), Giammarco (non ferroviere) Giuseppe Grippi (in ginocchio, responsabile dello scalo merci " La Piccola")
Salvatore Modesto (figlio di un dipendente delle Ferrovie, e per un periodo lo fu anche lui), capostazione Antonino Fogazza (s'insediò nel 1957 e vi rimase sino alla pensione), Carmelo Cutaja, Giacomino Majani, ?
Carmelo Cutaja, Antonino Fogazza
Carmelo Cutaja
Carmelo Cutaja
Carmelo Cutaja in manovra con la mitica Paparedda
Le carrozze ferroviarie, sino agli anni Sessanta, erano utilizzate per trasportare le merci che dal nostro porto canale, attraverso i binari ubicati nel lungomare Giuseppe Mazzini, arrivavano sino alla Stazione Ferroviaria, esattamente allo scalo merci denominato "la Piccola".
Questa é una rara e interessante immagine della motrice "Carrello Badoni", (nel nostro dialetto era chiamata la paparedda per la sua forma e per il suo modo di procedere lungo il cammino). Essa poteva trainare al massimo tre vagoni e trasportava le seguenti merci: uva zibibbo proveniente da Pantelleria, pesce in vagoni refrigerati, che poi venivano agganciati ai treni diretti in tutto il continente, contenitori per il vino o per l'olio d'oliva. Un esemplare è ancora conservato nel piazzale interno delle Cantine Florio di Marsala.
a sinistra i vagoni fermi nello scalo merci "La Piccola"
Anni quaranta - Costruzione fontanella
Carmelo Cutaja e un muratore
Anni Cinquanta
Giuseppe Grippi (1923)
Capostazione
1959 - Quando nel lavoro c'era anche l'amore per quello che si faceva...
... basta osservare con quanta cura era gestito il piccolo giardino
(oggi il personale direbbe: non rientra nei miei compiti istituzionali)
Anni Sessanta
1963
Il capostazione Antonino Di Simone
La Famiglia al completo
Leo (divenuto poi sacerdote), Giancarlo (nella carrozzina), Olga Cangemi, Antonino Di Simone
1967 - Sala operativa
Quando i passaggi a livello venivano gestiti dal personale tecnico
Visita del vescovo al personale della Stazione
Mons. Giuseppe Mancuso - Antonino Di Simone
1 maggio 1969 - Gruppo di dipendenti delle Ferrovie
Antonino Di Simone - Filippo Selvaggio
Anni Settanta
1971 - Littorina
Salvatore Bruno (passeggero)
Anni Ottanta
Stazione interno
Vorrei ringraziare il dott. Pino Catalano per avermi autorizzato ad utilizzare delle foto presenti nel suo blog "Mazara Forever" http://pinum.blogspot.it/, un blog che tutti dovrebbero vedere, mazaresi e non. I mazaresi dovrebbero consultarlo per capire da dove vengono e come è cambiata la nostra città (sfortunatamente penso in peggio), i non mazaresi invece dovrebbero prenderlo come esempio su come costruire un blog che, attraverso delle foto, che solo all'apparenza sono normali e familiari, ricostruisce una parte della memoria storica di una comunità, per chi c'era e ha dimenticato e per chi non c'era e vuole capire da dove viene.
RispondiEliminaGrazie ancora.