Oggi è un giorno triste per me e per tanti amici. Giovanni Venezia, ci ha lasciato. Una persona a me cara, uno spirito liberal, come lui amava definirsi, lasciando aperto con questa definizione lo spiraglio ad una ampia interpretazione del suo socialismo liberale e della sua personalissima visione della politica. Verace, sincero, moralmente integro, ha dedicato il suo vissuto "giornalistico", con la intensa passione che lo contraddistingueva. Sempre alla ricerca di un modello ideale di democrazia che invano sperava potesse realizzarsi, ma rimaneva sempre deluso dalla realtà socio-politica che si appalesava quotidianamente.
Quanti dialoghi abbiamo avuto su questo argomento! Ma alla fine l'amarezza ci costringeva a voltare pagina, il che ci conduceva, inevitabilmente, a dissertare sulla nostra Mazara.
Prima che un impietoso male lo costringesse all'inattività, ci sentivamo, spessissimo, per via telefonica o su internet, dato che lui viveva a Venarìa, e aveva sempre una fame insaziabile di notizie della sua città d'origine, che non aveva mai dimenticato.
Si dannava e non riusciva a comprendere come mai si fosse ridotta nello stato in cui versa, ancor, oggi. Aveva lasciato la sua amata terra, per motivi di lavoro (impiegato delle Poste Italiane), e si era trasferito a Torino, dove aveva continuato a coltivare la sua grande passione per il giornalismo.
Aveva ricevuto per la sua laboriosa attività prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio nazionale "Mario Soldati" 2004, per la sezione Giornalismo e Critica, organizzato dal Centro Studi Mario Pannunzio (di cui era socio) con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il Mario Soldati è un prestigioso riconoscimento che ogni anno premia varie personalità del mondo della cultura che si sono maggiormente distinte per il loro spirito libero, e che è stato assegnato, fra gli altri, a personaggi del calibro di Piero Angela, Paolo Mieli, Indro Montanelli, Sergio Romano e Barbara Spinelli.
Il suo "ilpungolo.com" era diventato un serio punto di riferimento per gli spiriti liberali. La filosofia che lo pervadeva sta tutta nelle parole di uno stralcio di un suo editoriale: “... abbiamo scelto di pubblicare articoli di critica, di fare cultura e dare la giusta informazione; strali non sono mancati nei confronti delle continue deviazioni del costume italiano, delle meschinerie, delle viltà che nascondono false immagini di lusso e guadagno. Alla corruzione dilagante. Non vogliamo, certo, fare il mondo-utopia, ingannevole - ma essere voce ferma perché il semplice cittadino sia soggetto riconosciuto con la sua dignità, di libertà, di amore e di altruismo, sia, in definitiva soggetto al centro di una società rinnovata. Questo sì. E’ nostro obiettivo. Vorremmo essere profeti e riuscire a tanto. E vorremmo anche che quanti profeti si professano debbano fare un profondo esame di coscienza per far sì che lungo la strada che percorrono – la strada di tutti - non venga lasciato letàme, e sporcizia perché è li che viviamo tutti con una parte del cuore che contiene il senso di una società pulita. Idealisti inutili ? No. Alcuni in modo insensato hanno tentato di ghettizzarci ed etichettarci. Si sono ritirati nella loro stalla. Hanno capito che il pungolo.com non è da bollare. Si sono ricreduti.
Il nostro progetto continua e non vuole stare sulle nuvole. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro consenso ulteriore, del sostegno di spiriti che amano la libertà senza condizionamenti, del suggerimento di esperti e dei consigli di saggi sinceri ilpungolo.com vuole essere “all’altezza della vera coscienza italiana” Potrà esserlo solo con il vostro aiuto concreto. E la certezza del nostro cammino è tale se lo volete voi. Siete, voi lettori, la garanzia della nostra continuità.”
Era riuscito a conquistare una vastissima platea di lettori, e quando ci sentivamo, dopo i convenevoli, il suo primo argomento era farmi i complimenti per il mio piccolo blog MazaraCult, e subito dopo, esclamava: a proposito lo sai che oggi ho raggiunto 10.000 contati!
Un amico sincero, non ci vedevamo da svariati anni, ma era come se non ci fossimo mai allontanati. Lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi familiari e degli amici. Una persona che occupa un posto particolare nella galleria dei miei ricordi più cari.
Quanti dialoghi abbiamo avuto su questo argomento! Ma alla fine l'amarezza ci costringeva a voltare pagina, il che ci conduceva, inevitabilmente, a dissertare sulla nostra Mazara.
Prima che un impietoso male lo costringesse all'inattività, ci sentivamo, spessissimo, per via telefonica o su internet, dato che lui viveva a Venarìa, e aveva sempre una fame insaziabile di notizie della sua città d'origine, che non aveva mai dimenticato.
Si dannava e non riusciva a comprendere come mai si fosse ridotta nello stato in cui versa, ancor, oggi. Aveva lasciato la sua amata terra, per motivi di lavoro (impiegato delle Poste Italiane), e si era trasferito a Torino, dove aveva continuato a coltivare la sua grande passione per il giornalismo.
Aveva ricevuto per la sua laboriosa attività prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio nazionale "Mario Soldati" 2004, per la sezione Giornalismo e Critica, organizzato dal Centro Studi Mario Pannunzio (di cui era socio) con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il Mario Soldati è un prestigioso riconoscimento che ogni anno premia varie personalità del mondo della cultura che si sono maggiormente distinte per il loro spirito libero, e che è stato assegnato, fra gli altri, a personaggi del calibro di Piero Angela, Paolo Mieli, Indro Montanelli, Sergio Romano e Barbara Spinelli.
Il suo "ilpungolo.com" era diventato un serio punto di riferimento per gli spiriti liberali. La filosofia che lo pervadeva sta tutta nelle parole di uno stralcio di un suo editoriale: “... abbiamo scelto di pubblicare articoli di critica, di fare cultura e dare la giusta informazione; strali non sono mancati nei confronti delle continue deviazioni del costume italiano, delle meschinerie, delle viltà che nascondono false immagini di lusso e guadagno. Alla corruzione dilagante. Non vogliamo, certo, fare il mondo-utopia, ingannevole - ma essere voce ferma perché il semplice cittadino sia soggetto riconosciuto con la sua dignità, di libertà, di amore e di altruismo, sia, in definitiva soggetto al centro di una società rinnovata. Questo sì. E’ nostro obiettivo. Vorremmo essere profeti e riuscire a tanto. E vorremmo anche che quanti profeti si professano debbano fare un profondo esame di coscienza per far sì che lungo la strada che percorrono – la strada di tutti - non venga lasciato letàme, e sporcizia perché è li che viviamo tutti con una parte del cuore che contiene il senso di una società pulita. Idealisti inutili ? No. Alcuni in modo insensato hanno tentato di ghettizzarci ed etichettarci. Si sono ritirati nella loro stalla. Hanno capito che il pungolo.com non è da bollare. Si sono ricreduti.
Il nostro progetto continua e non vuole stare sulle nuvole. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro consenso ulteriore, del sostegno di spiriti che amano la libertà senza condizionamenti, del suggerimento di esperti e dei consigli di saggi sinceri ilpungolo.com vuole essere “all’altezza della vera coscienza italiana” Potrà esserlo solo con il vostro aiuto concreto. E la certezza del nostro cammino è tale se lo volete voi. Siete, voi lettori, la garanzia della nostra continuità.”
Era riuscito a conquistare una vastissima platea di lettori, e quando ci sentivamo, dopo i convenevoli, il suo primo argomento era farmi i complimenti per il mio piccolo blog MazaraCult, e subito dopo, esclamava: a proposito lo sai che oggi ho raggiunto 10.000 contati!
Un amico sincero, non ci vedevamo da svariati anni, ma era come se non ci fossimo mai allontanati. Lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi familiari e degli amici. Una persona che occupa un posto particolare nella galleria dei miei ricordi più cari.
In questa foto che recentemente mi aveva inviato, si notano: Giovanni Venezia, Nicola Vella, Pino Inzerillo, Pietro Consagra, Elena Lombardo Barbera e Irene Marusso, nella veste di cronisti, alla cerimonia di presentazione della fontana di Piazza Mokarta, opera donata dal maestro alla sua città.
1964 - Elezione di Miss Stampa, al Crystal - Miss Margherita Barbera
Gianni Di Stefano (Direttore della Rivista "Trapani") ?, Gino Ingrande (batterista dell'orchestra Brazil)
e dietro a sin si notano Rolando Certa, Leda Certa
Gianni Di Steafano (direttore della Rivista "Trapani") e Margherita Barbera
Giovanni Venezia, Margherita Barbera, ten. dei carabinieri Murtas, Mariella Billardello, Ignazio Sferlazzo, le sorelle Susanna e Maria Cuttone
Disma Tumminello, Giuseppe Ballatore, Gaspare Pugliese, Francesco Boscarino, Mary Di Stefano, ten. CC. Murtas, Elena Lombardo Barbera, ?, Gianni Di Stefano, Margherita (Mimma) Barbera
E’ passato qualche giorno e il, dolore, anche se ancora struggente è attenuato dall’inesorabilità del passare del tempo. Quell’amico che avrei voluto si confidasse con me per esprimere tutte le sue incertezze e le sue domande su qualcosa d’ineluttabile che stava accadendo,se n’è andato.
RispondiEliminaSenza parlare, senza cercare conforto… il suo animo generoso non gli ha permesso di cercare risposte che avrebbero rattristato e straziato chi gliele doveva dare, e lui non ha chiesto,non si è confidato,si è fatto carico di tutto il peso.Non voglio che la tua scomparsa passi sotto silenzio sul mio blog,perché tu hai fatto parte della mia gioventù e della vita a seguire,da vero grande amico.
Addio Giovanni