17 aprile 2009

Salvino Catania (1945 - 2013)

... a volte mi dimentico d'essere vivo! 
Una figura sui generis, amico da sempre. Sono stato il suo medico curante per quarant'anni. Il povero Salvino è stato sfortunato, una perversa malattia l'ha portato a vivere da barbone e ad essere incontrollato ed incontrollabile. Tutti i tentativi fatti da familiari ed amici per cercare di “aiutarlo” sono stati infruttuosi. Lui non ascoltava nessuno tranne se stesso, nel bene e nel male. Viveva libero come l'aria ma con il tempo si era ridotto a condurre un'esistenza animalesca, in una abitazione senza luce, senza acqua corrente e senza la pur minima forma di igiene personale ed ambientale. Regolarmente veniva prelevato da organi assistenziali comunali che lo ripulivano lo rimettevano in sesto ma solo per poco, perchè dopo poco tempo lui ripiombava nell'abbandono esistenziale più dissennato. Con me aveva un rapporto particolare, nei momenti di piena lucidità, quando la sua fervida intelligenza lo guidava, veniva a chiedere pareri professionali e non solo, ma quando il “demone maligno” che guidava i suoi momenti di franca patologia demenziale prendeva il sopravvento, non ascoltava più nessuno. D'ufficio veniva prelevato dalle forze dell'ordine che lo portavano nel reparto di psichiatria dove veniva momentaneamente accudito e rimesso in carreggiata, ma alla indispensabile dimissione, la sua autonomia gestionale non era sufficiente per consentigli di condurre una vita “normale”. Si potrebbe riempire un intero volume sugli aneddoti legati alla sua tormentata esistenza, ma sarebbe impietoso farne menzione perché, quasi sempre, certe sue reazioni e certi suoi comportamenti erano indipendenti dalla sua volontà. Non voglio addentrarmi nel commentare la sua "altalenante" opera e le sue capacità artistiche perché il mio parere sarebbe non qualificato, però ricordando le sue opere giovanili il talento potenziale c'era e sicuramente non ha potuto emergere ed esprimersi appieno, a causa della sua crudele e limitante malattia. Una fine triste l'avevo presagita e spesso lo avvertivo perché essendo sopraggiunta, anche, una cardiopatia ischemica cronica e una ipertensione arteriosa ed essendo lui in balia di se stesso, cioè non essendo in grado di seguire una corretta terapia, gli dicevo che qualche volta sarebbe finita male. Ma non male come è successo. Una fine immeritata e impietosa l'ha colpito in un modo inumano. Un epilogo inimmaginabile. Addio mio caro amico, spero che tu, adesso, possa trovare la pace che ogni umana creatura merita. 
(Ulteriori notizie su: http://pinum.blogspot.it/2007/06/salvino-catania.html#links)

24 commenti:

  1. Nello Buscemi5:45 PM

    Mi spiasce tanto... anche lui è stato un personaggio caratteristico di Mazara...

    RispondiElimina
  2. Ignazio Bascone5:48 PM

    ... una disgrazia annunciata e come al solito nulla per prevenirla!

    RispondiElimina
  3. Bartolomeo gancitano5:48 PM

    Mi è dispiaciuto molto

    RispondiElimina
  4. Giacomo Anselmo5:49 PM

    Ciao, Salvino.

    RispondiElimina
  5. Lily Stella5:50 PM

    Mah... Ogni commento mi appare superfluo, poiche' e' inutile lodare le persone quando non ci sono piu'... E in vita? "Nei giardini che nessuno sa " di Renato Zero?

    RispondiElimina
  6. Giamina Lojacono5:50 PM

    Mi dispiace resterà anche lui un personaggio che si ricorderà a Mazara

    RispondiElimina
  7. Gino D'Andrea5:54 PM

    Un grande! Sarà sempre ricordato!

    RispondiElimina
  8. Vito Vitale5:56 PM

    Addio Maestro! ( così lo chiamavo.) Più di una volta, abbiamo avuto diversità di vedute, sempre nel rispetto reciproco. Qualche volta mi chiedeva un euro. Quando ci incontravamo per strada, visto i precedenti, ci guardavamo in cagnesco e ci salutavamo rispettosamente. Più volte mi ha chiesto scusa giustificandosi per il suo stato di salute. Ora che non c'è più la nostra città rimane più vuota. Mancherà a tutta la città !. Addio maestro!. Resterà vivo nei nostri cuori il Tuo ricordo. Spero che almeno lassù troverai la pace che qui fra noi non hai trovato !..........

    RispondiElimina
  9. Ilenia Urso5:59 PM

    Salvino Catania un genio della nostra città, un artista di grande valore che porterà lustro alla nostra cittadina.... come al solito tutto si apprezza quando è tardi. Sarebbe stato degno di onore in vita ma come i più GRANDIi lo sarà per i posteri! Buon viaggio Maestro

    RispondiElimina
  10. Luigi Tumbarello6:00 PM

    Addio Salvino!

    RispondiElimina
  11. Nicolò Fici6:08 PM

    Grande rispetto per un vero anarchico. Che riposi in pace!

    RispondiElimina
  12. Michele Pace6:45 PM

    Salvino Catania mio compagno di classe (scuola media) che vedevo almeno una volta l'anno. Vecchi ricordi, che riposi in pace.

    RispondiElimina
  13. Lorenzo greco6:59 PM

    Apparteneva alla famiglia dei naif emarginati ed esclusi, ma era stato artista consapevole e colto, infelice e intelligente, arguto e purtroppo sofferente di mente, ma vero artista. lo ricorderò

    RispondiElimina
  14. Francesco Ingargiola6:11 AM

    Il Ligabue della Sicilia!

    RispondiElimina
  15. Lucrezia Del Franco6:11 AM

    Un pò ci mancherà.

    RispondiElimina
  16. Felice Bocina6:13 AM

    Persona colta e intelligente. L'artista Catania prima maniera è senz'altro bravo, e le sue opere sono di pregevole fattura. Ha vissuto la sua vita in sofferenza e a volte in modo disperato -mai una lacrima-. Gli ero affezionato ci conoscevamo da ragazzi. Ciao caro Salvino che la terra ti sia lieve.

    RispondiElimina
  17. Baldo Giacalone6:15 AM

    Adesso il nostro caro e amato Ligabue potrà dipingere gli angeli. I suoi colori potranno dare una nota di dolcezza al giardino del Eden. Ciao caro maestro sei stato e sarai una fontana d'acqua fresca, il tuo amore per l'arte resterà resterà per sempre nei cuori...

    RispondiElimina
  18. Letizia Veronica Camaiti11:53 AM

    Noooo... Ricordo una discussione con lui su heidegger e hussserl in piazza municipio. Mi chiamava " la fiorentina". Come dimenticalo?

    RispondiElimina
  19. Rosetta Catalanotto11:54 AM

    Ho avuto il piacere di conoscerlo. R.I.P.

    RispondiElimina
  20. Vincenzo Corseri11:54 AM

    Una prece per il maestro e amico Salvino Catania, grande pittore siciliano e "homo autenticus" fino alla fine della sua tormentata esistenza. Ha abitato poeticamente la terra...
    R.I.P.

    RispondiElimina
  21. Nicolò Gunnella4:34 PM

    Condoglianze alla Famiglia Catania

    RispondiElimina
  22. Biagio Hopps5:12 PM

    Ieri ci ha lasciato in maniera inaspettata, il "presunto" grande scocciatore di Mazara, ti dava fastidio quando ti chiedeva, insistentemente, di comprare i suoi quadri, quando voleva sapere il tuo segno zodiacale e quello di tua moglie, perché doveva fare l'oroscopo con le previsioni future sul tuo matrimonio, quando ti chiedeva un piccolo contributo per mangiare, quando ti faceva al tuo passaggio la radiografia dalla testa ai piedi con aria di superiorità, fermo o appoggiato al muro di qualche chiesa, o anche quando ti mandava a fare in culo, senza pudore. Eppure per chi come noi conosceva Salvino da più di una vita, certi comportamenti non avevano e non ti creavano alcun fastidio, anzi molte volte ti distraevano dai pensieri cupi che attraversavano in quei momenti la tua mente. Lui era questo, genuino schietto e sincero, tutto quello che faceva e diceva era sempre velato da un certo sarcasmo, da un umorismo che oserei definire English. Molti di noi si chiedevano dopo le sue esternazioni, ma Salvino c'è o ci fà. Non essendo un critico d'arte è inutile che tenti di giudicare le sue opere, proprio così, le sue Opere. Egli in esse imprimeva la sua vena artistica, ma anche sua apparente felice ed infelice stravaganza, era chiaro che nelle sue tele si evidenziava la continua evoluzione, ma anche l'involuzione dovute al suo stato di essere alcune volte artista, e altre volte uomo in contraddizione con se stesso. Ciao Salvino, grazie per quello che ci hai lasciato, stai sereno, perché sicuramente continueremo a parlare o a sparlare di te, come se continuassimo ad incontrarti per le vie di questo sempre meno bello nostro paese, abitato dalla bella addormentata nel bosco. Paese facile ai "curtigghi" e molto meno alle "riflessioni".
    Con tanta nostalgia,
    Biagio

    RispondiElimina
  23. Gaspare Tedesco5:22 PM

    Un caro amico, e tanti ricordi legati alla nostra gioventù.

    RispondiElimina
  24. Giulia Martorana9:36 PM

    Un grande esorcismo collettivo. Questo vedo su Fb. La morte di Salvino sta suscitando nei mazaresi la necessità, forse per molti inconscia, di "prendere le distanze", di trovare una giustificazione ad una morte assurda, di non sentirsi responsabili. Tra le righe leggo un sottile distacco. "Lo vedevo, ma non lo conoscevo"..."ha scelto di vivere in questo modo".. "i suoi problemi psichici"... Nessuno sceglie di vivere così, sono le circostanze della vita, l'indifferenza, il bivio che ad un certo punto imbocchiamo, a portarci a vivere la vita che abbiamo. Certo ci sono anche le scelte e Salvino aveva scelto di non vivere da emarginato "pazzo". Ha preferito vivere da "emarginato artista", quando si è trovato davanti queste due alternative. Contrariamente a tutti coloro che hanno scritto su Fb, io lo conoscevo bene. Salvino era una persona colta, non uno che sputava frasi rubacchiate qua e là. Una formazione culturale eclettica, quindi, Salvino, non preoccuparti se chi ti ascoltava non capiva, tu lo sapevi bene e ne ridevi.. Una persona sensibile, che coglieva ciò che c'era dietro le persone e che quando creava un quadro da vendere ad una persona precisa, creava sulla base di ciò che vedeva nell'animo di quella persona. Spesso era il nulla.. al quale dava comunque forma e colore. Aveva "scelto" Salvino? Cosa aveva scelto? di non farsi rinchiudere e imbottire di psicofarmaci? Mi raccontava che dopo i Tso la sua anima rimaneva svuotata per mesi, privata dalla scintilla del creare e dell'osservare, del pensare e dell'agire. Io lo conoscevo bene. Mi spinse 30 anni fa a dipingere, convinto che avessi talento. Manco da Maraza ormai da più di 20 anni, ma ci ritorno e quasi sempre lo incontravo. a volte mi evitava e se lo chiamavo mi faceva solo un cenno "No, non mi va".. a volte parlavamo per un po' come a settembre, l'ultima volta che l'ho visto e l'unica volta che ha permesso di fare qualche foto, una sola insieme. Salvino davanti ad un mondo fatto di corsa ai soldi ed alla "posizione sociale" aveva innalzato una corazza, ma bastava conoscerlo per fare breccia e incontrare la sua anima, nuda, dolente, curiosa e sempre speranzosa che qualcosa ancora potesse stupirlo. Io lo conoscevo Salvino. Di lui non ho neanche un quadro, ma di lui ho molto di più. Ho il suo modo di essere e di pensare

    RispondiElimina