Il trapasso è il momento risolutivo della nostra fugace esistenza, ne è l'imprescindibile coronamento, quello che le dà senso e valore. Questo assunto Liliana lo aveva ben chiaro ed ha affrontato l'enfatico momento di transizione nel modo più pacato e dignitoso concepibile da mente umana. Preso atto del suo ineluttabile status ha voluto, consciamente (finché le forze glielo hanno consentito), trascorrere il suo ultimo lembo di esistenza terrena circondata oltre che dall'amata famiglia e dai suoi cari parenti, anche, dagli amici più intimi con i quali ha condiviso, in modo stoico ed ammirevole i preparativi per il suo incalzante viaggio.
Ho goduto del privilegio di essere stato nel novero dei suoi amici apprezzati. Pur avendo avuto per molti anni quotidiane frequentazioni con la morte, per ovvi motivi professionali, mi sono sempre rifiutato di banalizzarla e al suo cospetto ho vissuto, talvolta, momenti complicati, intensi, intrisi di pathos ma, non vi nascondo, che sono rimasto turbato e spiazzato dal modo temerario e determinato con il quale Liliana ha fronteggiato l'implacabile nemico.
Quando ci recavamo a farle visita, ci accoglieva nel suo elegante salotto, e ci intratteneva da indiscussa protagonista; la morte non era occultata e l'atmosfera imperante era di compassione, di tenerezza e di profondo rispetto. Una frase da lei pronunciata, in una di quelle occasioni, è più eloquente di tanti discorsi “... io sono una che per tutta la vita ha dimostrato di avere gli ”attributi”, perché non dovrei continuare ad averli sino in fondo?”. Ineccepibile! Non ha avuto esitazione alcuna, e nemmeno in questa singolare ed estrema circostanza ha voluto cedere il passo e tradire la sua possente personalità.
Quella che ne scaturisce è una rara testimonianza di sconvolgente verità, la rappresentazione del suo incredibile spessore morale ed umano, una lezione di vita che deve stimolare in noi riflessioni, dubbi e presa di coscienza. Ma il messaggio più prezioso ch'essa lascia in eredità a tutti noi è che coloro i quali stanno per morire hanno molto da insegnare a chi continua l'umana avventura. In che modo affrontare la morte, come morire? Se potessimo scegliere un'univoca risposta, allora sono poche le testimonianze capaci d'ispirarla, con la forza e la dignità del suo esempio.
L'ho conosciuta in tenera età, in quanto amico delle sorelle maggiori, e sin d'allora si faceva notare per la spiccata intelligenza e per un caratterino alquanto speziato. La sua impetuosa vita sentimentale, talvolta trasgressiva, è stata altalenante ma certamente piena e vissuta intensamente, coronata dall'arrivo della sua amata Alessia. La sua vena religiosa e caritatevole ha raggiunto cime elevate quando ha deciso di adottare l'adorato Michele, con la consapevolezza delle difficoltà cui andava incontro, ma non ha esitato un attimo e contraddicendo qualche incredulo si è rivelata una capace madre-coraggio che con caparbietà, grande dignità e spirito di sacrificio ha ricoperto fino in fondo, ed oltre, quell'arduo ruolo.
Ammirevole esempio di emancipazione femminile. E' stata una brillante scrittrice, un'ottima giornalista e una colonna portante di una rete televisiva locale, dai microfoni della quale ha spesso sferrato meritati attacchi alla classe dirigente e alla sopita società mazarese, percorrendo e scuotendo trasversalmente parecchie delle stagnanti problematiche sociopolitiche. Ma il massimo del suo entusiasmo e il meglio della sua verve l'otteneva nella conduzione dei talk show e dei vari programmi d'intrattenimento, dove rubava la scena a qualsiasi interlocutore. Non ha mai trascurato la sua principale attività lavorativa che la vedeva impegnata come dirigente di un settore di rilievo presso l'azienda Pinta e Zottolo.
Ha amato, e come non poteva, il teatro, recitare è stata un'altra delle sue innumerevoli passioni.
A tal proposito voglio solo accennare ad un mio indimenticabile ricordo giovanile di lei come attrice. Abbiamo recitato assieme nell'anno della mia maturità liceale. Per la tradizionale festa di fine anno, era consuetudine realizzare una rappresentazione, per lo più una commedia, il regista si trovò in difficoltà per la scelta di una delle protagoniste, di una ragazza che potesse recitare una determinata parte, qualcuno fece il suo nome e pur frequentando essa la quarta ginnasiale, fu scelta ed accolta tra noi “grandi”. E' superfluo dire che riuscì con la sua disinvoltura e bravura a conquistare tutta la platea, mai dimenticherò quei momenti sereni e spensierati. Duttile, imprevedibile, anticonformista, concreta, carismatica, non credo che con pochi aggettivi si possa esprimere il suo estroso e poliedrico modo d'essere. Una donna vera non priva di contraddizioni ch'è riuscita a colmare la sua vita a tal punto che il tempo con lei era sempre in debito. Pur essendo già convolata a nozze col rito civile, ha voluto suggellare, quasi presagendo l'esiziale imminente futuro, il suo sogno di cristiana convinta e osservante e sposarsi con il suo amato Pino, in chiesa. In quella circostanza, in uno scenario che solo la magnifica Basilica Cattedrale poteva offrire, l'ho vista più che mai, rifulgere di una ritrovata bellezza e di una eleganza abbagliante, tanto da lasciare a bocca aperta tutti gli astanti. Tutto in quella gioiosa circostanza, sotto la sua sensata e criptica guida, fu impeccabile, rimarcando un'altra delle sue innumerevoli doti, quella di manager capace e sopraffina. La sua inesauribile classe in quel fatidico giorno è esplosa inaspettatamente davanti ai nostri increduli occhi e l'ha resa protagonista e regista del suo più grande trionfo scenico.
Voglio conservare di lei questo meraviglioso scorcio esistenziale, nel corso del quale realizzai delle semplici istantanee con il mio telefonino, che lei apprezzò molto, e che voglio qui pubblicare per immortalarla in uno dei suoi ultimi momenti più sereni. Un epilogo così straziante, inaspettato ed imprevedibile, cinto da indicibile sofferenza terminale, al limite dell'umana sopportazione, non può essere affidata a poche battute di strascicato e lacunoso commiato per cui mi esimo dal farlo e mi limito ad un: addio amica cara e sfortunata “la vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo”.
Una cara e vecchia amica!!!
RispondiEliminaMeravigliosa persona, singolare... una grande poetessa di cui io ho avuto il piacere e l'onore di leggere più volte le sue splendide poesie...
RispondiEliminaCiao Liliana
Mi mancherà tantissimo la sua grinta, il suo coraggio, il suo essere donna, anche Mazara perde una persona di grande cultura, umanità e talento. So che capirà se non sono riuscita a vederla oggi.
RispondiEliminaUna persona eccezionale, una grande amica.. un pilastro della nostra storia.
RispondiEliminaLa mia amica speciale ha finito di soffrire, resta nel mio cuore un dolore lancinante ed un vuoto incolmabile che nè il tempo nè il ricordo dei bellissimi momenti vissuti insieme potrà mai colmare. Liliana guarderò spesso nelle notti stellate il cielo cercando tra tutte le stelle splendenti il tuo dolcissimo sorriso...
RispondiEliminaLiliana Pinta se n'è andata. E' stata una donna forte e coraggiosa, a cui la vita non ha regalato niente e che ha pagato a caro prezzo le sue scelte. Sempre. Fino all'ultimo. Sono profondamente addolorata, per lei e per Pino, suo marito, che aveva da qualche mese sposato per la seconda volta, in chiesa, a suggello di un rapporto che ha dato molto ad entrambi. Ciao Liliana.
RispondiEliminaMi associo al dolore con quanti lo manifestano, per la perdita della cara Liliana Pinta; l'ho conosciuta poco, ma intensamente, e il bel ricordo che ho mi fa accrescere il dolore per la Sua dipartita. Le condoglianze, sentite, sono diretto alle sorelle e al marito Giuseppe.
RispondiEliminaCiao zia Liliana... ci vediamo di là... quando sarà il momento...
RispondiEliminaHo appena appreso la triste notizia, non ho parole.... Arrivederci Liliana in un mondo diverso, come quello che abbiamo sognato, come quello che abbiamo cercato di cambiare attraverso il nostro impegno nell'informazione.
RispondiEliminaHo conosciuto Liliana quando, negli anni dell'Università, studiavo con sua sorella Susanna. Sono profondamente dispiaciuta. Un pensiero affettuoso a tutta la famiglia.
RispondiEliminaPino ho letto il tuo post! Bravissimo!!!
RispondiEliminaAdesso non mi sento di fare commenti... ho un nodo alla gola! Grazie ...
Mi dispiace, era una bella signora, una signora con la S maiuscola! R.I.P.
RispondiEliminaUna grande perdita per tutti, un altro pezzo di Mazara che va via, una bella persona! R.I.P. Liliana
RispondiEliminaConoscevo Liliana da più di 40 anni. Ho avuto tanta stima e affetto per lei. Brillante, intelligente, sempre capace di regalare un sorriso. E con questo sorriso la voglio ricordare, mentre sono immerso nel dolore per questa irreversibile separazione, che voglio condividere con tutti coloro che Le hanno voluto bene. ciao Liliana.
RispondiEliminaUna grande perdita per la nostra città! Condoglianze al fratello Andrea e a tutti i familiari.
RispondiEliminaOggi ci ha lasciato una grande amica, un’amica mia personale e della mia famiglia. Un’amica che anche voi nel tempo avete avuto modo di conoscere. Liliana, una grandissima donna. Un’amica, ma soprattutto una sorella con la quale discutere e confidarsi.
RispondiEliminaCi mancherà Liliana, mancherà a me e a voi, alla sua famiglia. Ciao Liliana, noi siamo tutti con te…
Grazie Pino, le tue parole sono sapienti pennellate che compongono un quadro d'autore di mirabile magnificenza: ogni parola un colore, ogni colore descrive, esalta e fà vedere, in tutta la sua bellezza, ogni angolo della variegata personalità della nostra cara amica Liliana. Hai sfogliato con discrezione e delicatezza ogni angolo della sua mente e del suo animo come una rosa, spargendo ad uno ad uno i suoi petali, facendomene sentire la fragranza e il profumo. La profonda e direi quasi viscerale analisi delle sue doti, mi ha fatto realizzare, più di quanto ne fossi consapevole, quanto è grande e incolmabile il vuoto che la sua prematura dipartita ha lasciato nei miei affetti, ma nello stesso tempo mi fà apprezzare, ancora di più, la ricchezza e la preziosità del patrimonio di ricordi e di emozioni che ho ereditato e al quale dovrò aggrapparmi nei momenti bui della mia tristezza. Grazie!
RispondiEliminaGrazie a te, Mariantonia, per le belle parole che hai voluto aggiungere al mio commento sulla dipartita della nostra comune amica, che certamente vanno oltre i miei meriti. Esse, comunque, sono servite a rafforzare, ove ve ne fosse bisogno, il grande apprezzamento e la grande stima che nutriamo per la nostra sfortunata amica, che ha lasciato, tutti noi, orfani del suo grande patrimonio umano!
RispondiEliminaCara signora Liliana, parafrasando la sua trasmissione televisiva "e' stata promossa" ad accedere alla casa del Padre...
RispondiEliminaTestimonianza di affetto di notevole e toccante spessore umano. Doloroso leggere perché sembra parlare di morte ma fortificante leggere perché parla di come si deve vivere. Complimenti a chi l'ha scritta ma soprattutto alla protagonista.
RispondiEliminaR.I.P.
Dalla Sardegna. Esprimo le mie sentite condoglianze ai parenti della Sig.ra Liliana, anche se manco da molti anni da Mazara me la ricordo benissimo, era semplicemente magnifica.
RispondiElimina... seduto sul tuo divano ascoltavo in silenzio la tua voce mentre ci leggevi alcune pagine di un tuo libro... narravi di tua mamma. Adesso siete ancora insieme mano nella mano... ciao Liliana!
RispondiEliminaStellina, sarà felice adesso il nostro comune amico Peppe Pirrello ad averti vicina! Tu sei e rimarrai sempre nel mio cuore R.I.P
RispondiEliminaCarissima Liliana, sei andata via, con le tue sofferenze, ma ci lasci un ricordo che rimarra' per sempre nei nostri cuori. Ci vedevamo poche volte, ma in quelle occasoni eri sempre un fiume in piena nel parlare di tutto: famiglia, lavoro, politica, tutto, ed era un piacere ascoltarti... Ciao Liliana
RispondiEliminaUna vera e grande signora!
RispondiEliminaLiliana devo dirti grazie prima di salutarti perché mi hai insegnato un metodo, e mi hai fatto capire quanto l'opinione sia politica e la politica sia frutto dell'opinione.
RispondiEliminaCara Mamma, non ti ho ringraziato abbastanza per tutto quello che hai fatto per me, ma lo faccio adesso. Ti ringrazio. Ti ringrazio per aver dato una vita normale, ti ringrazio per avermi cresciuto, per avermi dato un'istruzione, per avermi fatto diventare un uomo, ti ringrazio per avermi adottato, perché senza di te non sarei mai diventato la persona che sono, pieno di difetti ma ricco della cosa più bella che tu mi hai insegnato, l'amore. So che qualche volta hai pensato che io desiderassi conoscere la mia vera madre, sappi mamma che in virtù di quell'amore che mi hai insegnato io l'ho perdonata, ma tu e tu solo sei la mia mamma perché tu mi hai dato la vita.
RispondiEliminaUn piacevolissimo ricordo di Liliana Pinta. Un doveroso riconoscimento per la tua attività sul tuo blog Mazara forever. E' un lavoro interessantissimo e te ne siamo grati
RispondiEliminaHa detto bene Liliana, promosso
RispondiEliminaQuanti ricordi ed emozioni dei tempi andati !
RispondiEliminaSì proprio della 3^ Liceo e la rappresentazione de "U contra". Avevo rivisto Liliana, dopo non so quanto tempo, a Torretta circa sei anni addietro, in una calda serata estiva, e pensare di non poterla più rivedere... non va proprio giù.
Grazie per la tua intelligenza e per la tua allegria !!!