12 aprile 2009

Vincenzo Marino 1942/2015

Ho provato una certa esitazione a tracciare il ricordo di Enzo. Ci conoscevamo da sempre ma il nostro percorso esistenziale, raggiunta la maggiore età, ha seguito strade divergenti che ci hanno imposto di vivere in realtà diverse e lontane. Il corso del fiume della vita non può essere dirottato a piacimento. Può essere solo navigato. Questa premessa serve per introdurre un breve commento sul nostro particolare rapporto amicale. La distanza spazio-temporale che ci ha tenuti lontani per parecchi anni non ha consentito di poter consolidare la nostra amicizia per cui, quando lui dalla capitale, dove aveva declinato e concluso la sua vita lavorativa e intrattenuto intense umane relazioni, è tornato nella sua città natia, ci siamo riavvicinati, ma a dire il vero il nostro rapporto, per vari motivi, non ha mai raggiunto una particolare intensità. Ciò non significa che io non abbia conosciuto a fondo l’uomo. 
E proprio per questo motivo, data la sua non comune caratura morale e umana, alla fine ho deciso che non potevo esimermi dal lasciare una sua traccia sul luogo delle mie memorie imperiture. Mite, leale, pacato, istintivo, disponibile, capace e apprezzato nella sua attività lavorativa, universalmente stimato da quanti l’hanno conosciuto. Pilastro portante e insostituibile della sua famiglia. Ha conosciuto la sua amata Graziella sin dai tempi delle scuole superiori e ha vissuto sempre con le lei, in armoniosa simbiosi, il suo percorso terreno. Assieme, hanno deciso di adottare una bambina, allorchè la natura non ha concesso loro di poter coronare la loro magnifica unione. Ha amato la figlia Valentina all’inverosimile, ed è stato ripagato di tanto amore paterno con la medesima intensità. Il rapporto di coppia, con la sua dolce metà, è stato quello di due cuori e una capanna, una vita vissuta all’unisono. Sarebbe banale sprecare aggettivi per descriverlo, è stato vissuto come meglio non si poteva. Anche la sua vita di relazione con i familiari più prossimi è stata speciale tanto da rappresentare per loro, un punto di riferimento per le varie necessità, un porto sicuro in cui tutti si potevano riparare per ogni bisogno, piccolo o grande. Una persona così rimane saldamente scolpita nella mente di chi ha avuto la fortuna di averlo conosciuto, e per questo non mi sono sentito di non tracciare un suo breve profilo (prestando il fianco a qualche commento fuori luogo). Conserverò di lui un ricordo indelebile e mi rimarrà, anche, il rammarico di non aver avuto la possibilità di dividere con lui momenti d’intensa amicizia.
Addio caro amico, la solita implacabile scure e il sempre più agguerrito e impietoso nemico, non ha voluto risparmiare nemmeno te, e ti ha strappato, violentemente, agli affetti dei tuoi cari prematuramente,  RIP.
... con Graziella


... con Valentina

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