05 luglio 2009

Chiesa intitolata a "Cristo Re"

Il Convento dei Cappuccini venne fondato nel 1584 per volontà del vescovo Bernardo Gasco, che ne fece richiesta al ministro provinciale padre Alessio d'Agrigento, sottoscrivendo che si sarebbe sobbarcato le spese necessarie per la realizzazione dell'opera. Fu scelto un luogo vicino alla chiesetta di San Martino, demolita per far posto alla nuova chiesa che ne conservò il titolo.

1584: fondazione del convento che prende il nome di Monte Calvario. In quell'occasione il vescovo sottoscrive che la proprietà del convento sarebbe ritornata alla Cattedrale qualora i frati, in qualunque momento, lo avessero abbandonato.
1667: Il convento viene ampliato ed ingrandito di nove celle ad opera del provinciale padre Francesco da Mazara.
1866: Dopo la soppressione degli Ordini religiosi, il convento viene prima abbandonato e poi, il Comune lo cede al Fondo per il Culto e quindi alla Chiesa di Mazara
1949: I locali annessi vengono eretti a parrocchia sotto il titolo di "Cristo Re". Per l'occasione si restaura la chiesa con il rifacimento totale della facciata

1961: Sono ceduti alla parrocchia alcuni locali che si affacciano sul cortile interno e che, tra i vari usi, erano stati adattati a canile comunale.
1974: una parte del convento viene concessa dalla parrocchia, come locatrice, per ospitare scuole di vario ordine e grado.
1987: Viene redatto un progetto di ristrutturazione della chiesa e dei locali annessi




La chiesa del Convento dei Cappuccini, ubicata nell'omonima piazza al civico 15, nei primi del Novecento

In ciò che rimane del convento gli strascichi della Soppressione sono particolarmente visibili non solo dal punto di vista morfologico, ma anche planimetrico. La divisione del manufatto in tante proprietà ha provocato uno sviluppo autonomo delle parti, rendendo poco riconoscibile l'impianto originario. Solo la chiesa e i locali immediatamente annessi rivelano i segni di una tradizione significativa, anche se il rifacimento della facciata della chiesa, con l'innalzamento del campanile a guisa di torre, rimanda ad una "forma" tutt'altro che cappuccina. Inoltre, il fitto tessuto urbano della città, in cui il convento è strettamente vincolato e costretto, rende ancora più difficile una lettura storica della presenza conventuale, se non attraverso immagini d'archivio. Questa immagine d'epoca, mostra il convento ancora integro, isolato e soprattutto poverissimo: la facciata della chiesa si chiude in modo rettilineo, interpetrando il linguaggio tipico della zona, e il campanile cappuccino a "vela" svetta quanto basta per costruire, insieme alle altre masse, un raffinato contrappunto compositivo.
Rilievo del convento, pianta del piano terra


Una foto nella fase di ristrutturazione
Don Edoardo Tilotta (primo parroco 1913-1981) con il parrocchiano prof. Bonanno e alcuni operai


IL parroco don Edoardo Tilotta con i ragazzi della comunità





L'aspetto della facciata della Parrocchia nel Duemila 


La facciata venne rifatta nel 1949


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