9/8/1969 - Una nave sconosciuta, una grossa petroliera, ha speronato il natante durante la notte a 15 miglia a nord di Pantelleria. Unica vittima il cuoco Francesco Giacalone. Li ha salvati una nave sovietica dopo 14 ore.
24 marzo 2011
21 marzo 2011
Motopesca "Sant'Ignazio Bono"
5/02/1970 - Un ritaglio del giornale Il Vespro, che ricorda dopo sei anni la tragedia del mare che colpì il motopesca e il suo equipaggio. Allora l'avvenimento mi colpì più delle altri eventi luttuosi che colpirono la marineria mazarese perchè, oltre alla giovane età dei componenti del team di pesca, ero buon amico d'infanzia di Ignazio Bono. In seguito ebbi l'onore di essere il medico curante della famiglia Bono ed ho potuto constatare, in prima persona, che il dolore per quella immane perdita accompagnò per tutta la sua esistenza l'armatore, nonchè padre, d'Ignazio, lu zu Vitu, come io confidenzialmente lo chiamavo. Spesso nel mio studio, quando veniva a trovarmi per motivi di salute, dopo aver esaudito le sue richieste professionali, prima di andar via, senza nemmeno aprir bocca, gli spuntavano le lacrime agli occhi e io capivo il suo angoscioso messaggio, e mi salutava col suo affettuoso "ciau figghu me" e andava via! Questo avvenne per circa trent'anni, sino alla sua dipartita. Non potrò mai dimenticarlo!
18 marzo 2011
Terremoto del Belìce
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, un violento terremoto del grado 6,4 della scala Ricther, colpì le nostre zone con epicentro nella Valle del Belìce. Tra i 14 comuni interessati i più colpiti furono Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Montevago. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70.000 i senzatetto. Mazara fu colpita marginalmente.
Il vescovo mons. Giuseppe Mancuso (1963/77) accompagnato da don Giovan Battista Mangogna e don Paolo Milazzo tra i terremotati. A destra il sindaco di Mazara Nicolò Vella
Il vescovo visita la tendopoli. Lo accompagnano don Pietro Accardi, don Vito Renda e il fotografo Francesco Boscarino
Nelle prime file si notano i politici mazaresi. Il sindaco Nicolò Vella, il presidente della Provincia Saro Ballatore, l'ass.re Berbardo Frazzetta, il notaio Francesco Giubilato
1968 - Cattedrale di Mazara
Matrimonio di una giovane coppia di sfollati di Gibellina
Edvige Ripa, Pino Catalano, Luigi Tumbarello, Nicola Noce, Piero La Grutta, Vito Bonafede, Enzo Tumbiolo (dietro), Franco Romano, Francesca Sardo, Giuseppe Zambuto, Vito Ballatore, Giorgio Foraci, Ezio Bertuglia, Giovanni D'Alfio, Francesca Petruccelli (dietro)
I giovani con la fascia bianca sul braccio sinistro sono "Volontari" del Centro di coordinamento Pro Terremotati
I meno giovani come me hanno vissuto sulla propria pelle il Terremoto del Belice, violento evento sismico, di magnitudo momento 6,1 che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì una vasta area della Sicilia occidentale compresa tra la Provincia di Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo. Dato che la maggior parte dei comuni colpiti più duramente faceva parte del comprensorio comunemente definito Valle del Belìce o per definirlo si ricorse a tale termine. Mazara accolse molti terremotati in tendopoli e locali adibiti (scuole, uffici pubblici). Un mazarese, il notaio Francesco Tumbiolo, esercitante a Pisa, volle dare un contributo alle popolazioni colpite e organizzò un gruppo di volontari che condusse personalmente, con un volo speciale, nella nostra città. Erano giovani psicologi, assistenti sociali, studenti in Medicina e qualche medico che diedero un apporto umano e professionale non indifferente in quei tristi giorni. A loro va il nostro imperituro ringraziamento.
1968 - Un gruppo di terremotati attorno al fuoco
Villa Jolanda
Vito Ballatore, Francesco Tumbiolo (col basco) i una rappresentanza del folto gruppo di pisani
Serata ricreativa alla Colomba Bianca per tenere su il morale ai disagiati
1968 - California - (San Diego) - "Comitato pro terremotati di Sicilia"
I siciliani di tutto il mondo furono partecipi del dolore e alcuni raccolsero fondi per aiutare le popolazioni in difficoltà
Video Servizio
Ha introdotto la presentazione il Coordinatore dei sindaci della Valle del Belìce e primo cittadino di Partanna Nicolò Catania, che ha illustrato la storia dell’emissione straordinaria del francobollo e ha affermato: “L’emissione di questo francobollo è un grande successo per tutta la Valle del Belìce, un giusto tributo di memoria di un popolo che ha vissuto il dramma del terremoto, un popolo che è rinato attraverso la bellezza della sua storia, della cultura e della sua natura”.
Alla cerimonia sono intervenuti i sindaci della Valle del Belìce e i dirigenti di Poste Italiane che con il Direttore della filiale di Poste Italiane SPA di Trapani Fabio Bayona dichiara: “La filatelia attraverso l’emissione di questo francobollo vuole rappresentare la presenza dello Stato che riconosce, dona memoria ed importanza ad un territorio e a i suoi cittadini, una Valle che è rinata sotto il segno della Bellezza.”
Il Francobollo che ha valore di € 0,95 è stato realizzato dalla bozzettista Tiziana Trinca, del Poligrafico dello Stato, ed è accompagnato da un testo redatto dal critico d’arte e assessore alla cultura del Comune di Gibellina Tanino Bonifacio che, per Poste Italiane, così descrive i contenuti iconografici del francobollo:
“La “Stella di Gibellina” è rappresentata iconograficamente nel francobollo come stele della memoria viva, come quinta scenica che si innalza nell’azzurro del cielo e separa un “prima” e un “dopo” terremoto: prima le case dell’antica Valle costruite con pietra precaria e povera, ma ricca di dignità, pietra come scrigno dei valori umani; poi i segni del dramma, i ruderi intrisi di profumi familiari, testimoni silenziosi di affetti perduti.
La “Stella” del mazarese Pietro Consagra è “porta”, varco per un transito fisico e simbolico nella vita dei territori del Belìce, luoghi disseminati di segni di creatività umana che indicano approdi felici in porti rassicuranti pieni di bellezza naturale e culturale.
A mezzo secolo da quella tragica notte del 14-15 gennaio 1968, che vide aprirsi nel seno della Terra il buio dell’inferno e il demone della paura, la Valle del Belìce oggi è diventata una terra che quotidianamente crea, semina, custodisce il fiore imperituro e vitale della Bellezza umana”.
L’emissione di questo francobollo è inserita nel contesto delle iniziative dedicate al cinquantesimo anniversario del sisma del 1968 ed arricchisce il programma delle attività culturali promosse dal Coordinamento dei sindaci della Valle del Belìce
Serata ricreativa alla Colomba Bianca per tenere su il morale ai disagiati
Angela Rizzo, Francesco Tumbiolo, Cesare Vaccaro, Nicola Marino, Enzo Gagliano, Pina Rizzo, Salvatore Valenti, Vito Ballatore, Tino Valenti, Vanni Fiocca, Nicola Noce
Gibellina - Nozze ?
Umberto Fabrizi (a sin)
L'appuntato Umberto Fabrizi, ospitò alcuni terremotati nella sua abitazione. Questa coppia era stata tra gli ospiti e al loro matrimonio vollero che lui partecipasse e lo scelsero come testimone per lo sposo.
I siciliani di tutto il mondo furono partecipi del dolore e alcuni raccolsero fondi per aiutare le popolazioni in difficoltà
Santo Giametta, Vito Ferrantello, Vincenzo Fiore, Nenè Vitale, Vincenzo Bruno, Gaspare Sciuto, dott. Frank Gigliotti (premiato per l'opera da lui svolta a favore dei sinistrati), Leonardo Ingrande, Girolamo Ingrande
Video Servizio
Alcune istantanee scattate all'epoca
18/01/1968 - Motevago
2018 - Roma
Ha introdotto la presentazione il Coordinatore dei sindaci della Valle del Belìce e primo cittadino di Partanna Nicolò Catania, che ha illustrato la storia dell’emissione straordinaria del francobollo e ha affermato: “L’emissione di questo francobollo è un grande successo per tutta la Valle del Belìce, un giusto tributo di memoria di un popolo che ha vissuto il dramma del terremoto, un popolo che è rinato attraverso la bellezza della sua storia, della cultura e della sua natura”.
Alla cerimonia sono intervenuti i sindaci della Valle del Belìce e i dirigenti di Poste Italiane che con il Direttore della filiale di Poste Italiane SPA di Trapani Fabio Bayona dichiara: “La filatelia attraverso l’emissione di questo francobollo vuole rappresentare la presenza dello Stato che riconosce, dona memoria ed importanza ad un territorio e a i suoi cittadini, una Valle che è rinata sotto il segno della Bellezza.”
Il Francobollo che ha valore di € 0,95 è stato realizzato dalla bozzettista Tiziana Trinca, del Poligrafico dello Stato, ed è accompagnato da un testo redatto dal critico d’arte e assessore alla cultura del Comune di Gibellina Tanino Bonifacio che, per Poste Italiane, così descrive i contenuti iconografici del francobollo:
“La “Stella di Gibellina” è rappresentata iconograficamente nel francobollo come stele della memoria viva, come quinta scenica che si innalza nell’azzurro del cielo e separa un “prima” e un “dopo” terremoto: prima le case dell’antica Valle costruite con pietra precaria e povera, ma ricca di dignità, pietra come scrigno dei valori umani; poi i segni del dramma, i ruderi intrisi di profumi familiari, testimoni silenziosi di affetti perduti.
La “Stella” del mazarese Pietro Consagra è “porta”, varco per un transito fisico e simbolico nella vita dei territori del Belìce, luoghi disseminati di segni di creatività umana che indicano approdi felici in porti rassicuranti pieni di bellezza naturale e culturale.
A mezzo secolo da quella tragica notte del 14-15 gennaio 1968, che vide aprirsi nel seno della Terra il buio dell’inferno e il demone della paura, la Valle del Belìce oggi è diventata una terra che quotidianamente crea, semina, custodisce il fiore imperituro e vitale della Bellezza umana”.
L’emissione di questo francobollo è inserita nel contesto delle iniziative dedicate al cinquantesimo anniversario del sisma del 1968 ed arricchisce il programma delle attività culturali promosse dal Coordinamento dei sindaci della Valle del Belìce
17 marzo 2011
Terremoto a Mazara del Vallo
1981 - Famiglia di Totò Burgio ed amici
La città fu colpita da un piccolo sisma (fu definito dagli esperti di “intensità moderata”, la magnitudo era 4,1), un terremotino che interessò, anche, i comuni di Petrosino e Marsala. L'evento sismico del 7 giugno 1981, fortunatamente, non provocò morti; tuttavia, i danni al patrimonio edilizio fu consistente: dai dati forniti alla Camera dei Deputati, durante la seduta del 23 settembre dello stesso anno, dal deputato nazionale del PCI Giuseppe Pernice, almeno il 60% degli edifici dei Comuni di Mazara del Vallo e Petrosino risultarono lesionati. La situazione più grave si registrò nella nostra città con circa 1.300 immobili da demolire a causa della grave compromissione delle strutture. Gravissimi danni a Petrosino riportarono altre 750 abitazioni. Questa foto è emblematica di quel che avvenne nella nostra città, molti si rifugiarono in campagna o in luoghi di villeggiatura presso parenti o amici. Passato il primo momento di panico e poi di paura, quei soggiorni si trasformarono in una allegro periodo di vacanze e enormi abbuffate.
Piccola nota a margine: quel terremoto, come tanti altri in Italia, diventa anche la scusa per assunzioni senza concorso, cioè per immettere nei ruoli della Pubblica Amministrazione personale senza nessun tipo di selezione pubblica e di merito. La mega sanatoria è prevista dall’art. 12 della legge 28 ottobre 1986 n. 730, che ha disposto l’immissione in ruolo di personale utilizzato precariamente, in base a semplici convenzioni, in occasione di ben 9 terremoti, tra cui quello di Mazara del 1981, e che aveva come unico requisito quello di avere svolto servizio per almeno un anno!
13 marzo 2011
Feste Natalizie
Natale anni Sessanta in casa Piccione
Gioacchino Piccione, Anna Ingianni, Maddalena Cracchiolo, Maria Foggia, Paolo Tedesco
1964
1965
31/12/1975 - Condominio Lungomare San Vito - Brindisi di fine anno
Maria Cuttone, Mario Cajazzo, Luciano Pietrobono, Onorato (Nuccio) Mauriello, Ferdinando (Nando) Barazza, Giuseppe Buscaino
Capodanno 2003
Aurelio Tedesco e Pirangela Tumbiolo, Cristina Tedesco, Magda Cracchiolo e Gaspare Tedesco, Giovanni Tedesco e Giusy Vaccara con la figlia Vanessa e il genero Dario Scorsonelli con la piccola Rebecca, Paolo Tedesco senior con Simona Balsamo e il piccolo Emanuele, Giuseppe, Edda e Ignazio Foggia, Paolo e Serena Tedesco
08 marzo 2011
Feste di Fidanzamento
1964 - Fiorentino - Foderà
Antonino Foderà, Romano Antonina, Foderà Giuseppe, Graziano Fiorentino, Nunzia Foderà, Gaetana Cusinamo Antonino Fiorentino, Gaetana Tumbiolo (nipotina del fidanzato)
Marzo 1970 - Curatolo - Romano
Giovanna Romano, Giuseppe Curatolo, Lea Chiofalo, Salvatore Chiofalo, Anna Sciacchitano, Franz Sciacchitano, Anna Sammartano, Enzo Romano, Erina Manciaracina, Angela Manciaracina, Rosa Angela Genova, Maurizio Di Giorgi, Angela Sciacchitano, Roberto Di Giorgi, Enza Sciacchitano, Enzo Sammartano, Peppe Augusta (cavaddu), Enzo Messina, Piero Giacalone, Peppa Sardo, Franco Romano, Enrico Trombetta, Manlio Piccione,
Pesciolino "Rosso" - Lungomare San Vito
Francesco Renda (da Trapani), Enrico Trombetta, Angelo Romano (padre della fidanzata), Enzo Sammartano, Gaspare Rizzo, Agostino Bonsignore