Questa mappa degli anni quaranta è molto interessante perchè mostra la denominazione delle molte contrade del territorio e quindi utile per chi vuole locallizare un topos particolare
Dopo la conquista della Sicilia i romani costruirono splendide dimore residenziali. Negli anni sessanta in una ridente zona denominata Costa di Piraino, nel feudo di San Cusumano, dominata da quel che resta dell'imponente castello della Garzera, tre amici Salvatore Cafaro, Edoardo Romeo (scacchiatu) e Francesco Giacalone, durante una delle loro consuete scorribande, come asserisce la giornalista Elena Lombardo Barbera, hanno scoperto casualmente qualcosa di veramente interessante, dal punta di vista archeologico, dandoci modo di meditare sui raffinati gusti delle famiglie patrizie romane del decadente impero, che sapevano scovare posticini tanto deliziosi per costruirvi le loro ville.
Il castello della Garzera
Avvertirono e chiesero lumi al prof. Giuseppe Agosta, insigne archeologo marsalese che disse di trattarsi di un'area di 75 metri quadrati e che poteva trattarsi di resti di una villa del II o III sec. d.C. e consigliò di rivolgersi al sovrintendente prof. Sebastiano Tusa, in quanto riteneva necessario approfondire le interessanti rilevazioni.
Gli approfondimenti delle ricerche confermarono trattarsi non di una sola villa bensì di un insieme d'abitazioni rustiche circostanti una villa patrizia romana del decadente impero (del IV o V sec. dopo Cristo). La diversa fattura dei muri divisori, la finezza dei mosaici e la evidente policromia di alcuni pavimenti, al confronto con la semplicità di altri reperti rilevati ad una certa distanza, e anche, la cisterna coperta (la sua costruzione cubica) dalla quale partono i cunicoli per l'alimentazione idrica di tutta la zona, fanno propendere per l'esistenza di una borgata campestre alle dipendenze della famiglia patrizia che, forse, veniva a trascorrere alcuni mesi nella residenza estiva siciliana. Le colonne ritrovate nei pressi dimostrerebbero per i periti la presenza di un porticato.
Come tante altre volte tutto è relegato nei meandri della burocrazia e nel dimenticatoio istituzionale.
Ne avete avuto più notizie? Gli scopritori dovettero accontentarsi di 15.000n lire !!! e mettersi da parte. Ai posteri l'ardua sentenza.
La Gazzera abbandonata a se stessa e depredata da gente senza scrupoli da anni (siamo nel terzo millennio) giace in un degrado irreversibile
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