L'unico vero artista, della nobile arte fotografica, che questa città abbia avuto. Era più grande di me, ma la differenza di anni non l'ho mai notata, grazie al suo spirito giovanile che annullava tutte le distanze. E' stato il grande artefice d'una infinita serie di immagini che hanno fatto la storia documentale della nostra comunità. Mi sono battuto come un leone per fare intestare a lui una Fototeca comunale, dove poter conservare l'inestimabile patrimonio della sua collezione fotografica, ma i politici sono stati insensibili e il suo lavoro è stato perduto irrimediabilmente, anche per la negligenza dei suoi irriconoscenti eredi. Ho vissuto con lui, rapporti quasi quotidiani, perché non c'era giorno che non passassi a trovarlo nel suo atelier fotografico e condividessi con lui momenti indimenticabili.
Io e Ciccio, negli anni '70
Ci trovavamo ogni domenica allo stadio "Nino Vaccara", io come medico sociale dll'U.S.Mazara e lui come fotografo-tifoso con la grande passione dello Sport e del Calcio in particolare. Ogni lunedì pomeriggio c'era la corsa a guardare le varie vetrine del suo negozio, sito nel centralissimo corso Umberto I, per scrutare la miriade di foto da lui scattate sull'evento, che facevano rivivere per immagini i momenti più salienti dell'incontro calcistico. Quelle certosine ricostruzioni, distribuite in ordine successivo, sotto la sua competente regia, formavano un documentario, ed erano, per tutti, come una moderna "moviola" che consentiva di partecipare, anche, a chi non aveva potuto assistere all'incontro. Davanti a quello excursus fotografico, gli appassionati, si soffermavano parecchio a vedere e rivedere i dettagli che magari erano sfuggiti durante la gara e lì davanti, si consumavano grandi diatribe tra i vari tifosi sui singoli episodi, sulle scelte tecniche, sugli errori dei singoli contendenti. Era un vero "Processo del lunedì"e il viavai verso quelle vetrine, con intensità decrescente durava sino al venerdì, giorno in cui, quasi sempre, Ciccio le toglieva per fare spazio ad altre immagini, magari dell'ultimo matrimonio. (Ricordo, per amor di cronaca che, allora, i mezzi telematici e televisivi non erano quelli di oggi e il calcio minore non usufruiva di grandi attenzioni giornalistiche). La foto che segue è un documento con duplice valenza (dimostra un'altra sua passione). Ciccio era, infatti, un grande appassionato di motociclismo ed era stato pure presidente del Moto Club "Varzi". Nando Villani, comune amico, era anche lui un grande centauro e suo compagno di tante avventure, e tutti amavamo il Calcio cittadino.
Io Ciccio e Nando Villani in una trattoria di Canicattì
Eravamo andati a vedere una partita tra il Mazara e l'eterno rivale il Canicattì (che per anni lottò contro la squadra canarina per contenderle il primato).
Io, Ciccio e la mia dolce metà, Angela
1976: Inaugurazione di una mostra nel "Cenacolo di Cultura ed Arte", sito in corso Umberto I, intitolato a Giuseppe Boscarino. Per anni fu (purtroppo non esiste più) un luogo dove si riunivano gli intellettuali mazaresi, che Ciccio metteva a disposizione, a titolo gratuito, agli artisti per qualsiasi tipo di manifestazione culturale.
Cenacolo di Cultura - I miei amici più "grandi"
Angela Manciaracina, Pino Catalano, Ciccio Boscarino, Gianni Di Stefano, Alberto Rizzo Marino
Se gradite ulteriori notizie sul Cenacolo cliccate qui
1968 - Corso Umberto I- Studio fotografico Francesco Boscarino
Ciccio Boscarino, Ciccio Safina (commercialista ed ex sindaco), Alberto Rizzo Marino (storico cittadino, anche lui ex sindaco)
Egregio dottore, grazie ad un lieve incidente di gioco, che mi costringe a stare fermo per qualche giorno, ho avuto modo,girovagando su internet, di scoprire il suo sito.
RispondiEliminaDal 1975 al 1979 ho abitato a Mazara. Ero il comandante della locale Tenenza della Guardia di Finanza. Da allora non ho più rimesso piede a Mazara, tranne che per i funerali del comm. Nino Hopps, (per una mia strana scelta tendo a non ritornare mai nei luoghi dove sono stato bene) ma quel periodo e le persone che ho avuto modo di conoscere sono sempre ben presenti e il ricordo è sempre splendido. Cosa che non mi capita di fare con gli altri posti dove sono stato per lavoro, mi sono sempre tenuto informato su quello che succedeva ed ora con internet e più semplice. Guardando le foto e leggendo le sue note ho scoperto della morte di Francesco Boscarino. La cosa mia ha addolorato. Il mio ricordo è quello di una persona dolcissima e paziente, (ha tentato di insegnarmi a fotografare e, mentendo sapendo di mentire, mi diceva che ero bravo!!!) Così come mi è dispiaciuto sapere della fine del preside Di Stefano. Mi ricordo bene di Lei. La vedevo spesso da Boscarino o bazzicare dalle parti del bar Pierino. Ora ho messo in memoria il suo sito, sperando che non le passi la voglia di aggiornarlo, e verrò a visitarla spesso.
Cordiali saluti