Nato a Caltanissetta il 29/10/1917 morto a Mazara del Vallo l'08/08/1987
Un uomo stimato da tutti quelli ch'ebbero la fortuna e il privilegio di conoscerlo. Le sue notevoli doti umane lo hanno fatto amare dai suoi alunni (insegnò religione al Liceo classico), dai parrocchiani (fu parroco di San Pietro), dai carcerati (fu cappellano nelle carceri di Palermo), ma soprattutto dai poveri, per i quali fu un fratello maggiore e che amò a tal punto da fare un solo pasto al giorno perchè il resto del cibo quotidiano serviva a sfamare chi aveva più bisogno di lui. E' rimasto un saldo punto di riferimento per tutti coloro che spesso, guardando ai tanti difetti di gran parte del clero locale, si allontano dalla Chiesa, ma riescono, spesso, a riconciliarsi con l'istituzione ecclesiastica, guardando a figure come la sua, in grado di "colmare" i tanti vuoti lasciati dagli altri. Di padre Stefano dovrebbero nascerne, almeno uno, ogni generazione.
Sacerdote umile di una immensa cultura!. Io ho avuto modo di frequantarlo alla FUCI, tutte le volte che veniva invitato da padre Gaspare Morello
RispondiEliminaE' Stato il prete che ha sposato i miei genitori e che ha battezzato me!!! Non ho avuto modo di conoscerlo ma attraverso i racconti degli altri è emersa la bontà e l'umiltà di questa persona.
RispondiEliminaMio professore di Religione al Liceo, padre Stefano ha lasciato una traccia di se, in ognuno di noi. "Un sant'uomo" lo definisce Pino ed io aggiungo "un grande sacerdote"! Ma santità e grandezza affondano le radici, come dice Giovanni, nella sua Umiltà !
RispondiEliminaUn sacerdote e nello stesso tempo un uomo "divinamente" carismatico
RispondiEliminaHo davvero un ricordo tenero e delicato e di quest'uomo magro, minuto, buono, silenzioso e garbato... che aggregava tante persone.
RispondiEliminaMolti non sanno che ha vissuto in povertà, dava tutto ai poveri della parrocchia, se non è un sant'uomo lui, chi altri?
RispondiEliminaChi lo ha conosciuto ne conserva gelosamente ogni ricordo. Caro Rino chi lo ha conosciuto lo sa com'era... e potrebbe raccontare tante storie. Una delle ultime volte che lo vidi era amareggiato perche'gli era stato proibito di lasciare le porte dell'oratorio aperte di notte per dare riparo a qualche senzatetto generalmente di origine Araba... e con la testa tra le mani mi disse .."Lo capisci? la chiesa non e' mia e' di tutti, come posso tenerla chiusa se fuori fa freddo e piove? "E' davvero triste che dopo tanti anno a Mazara no ci sia nulla che lo ricordi!
RispondiEliminaBene anch'io ho un bel ricordo di padre D'Oca! Le sue lezioni di religione, al Liceo, m'interessavano tantissimo perchè spesso affrontavano concrete situazioni di vita vissuta e sfociavano, quando l'argomento lo richiedeva, in questioni filosofiche davvero coinvolgenti! Il suo ricordo è davvero indelebile nei nostri cuori. Se non sbaglio, era il parroco della chiesa vicino casa.
RispondiEliminaAggiungo che non mi sorprende la lettura dei commenti molto positivi sull'attività e sulle scelte straordinarie di padre D'Oca, coerenti con le sue lezioni sul messaggio evangelico dell'accoglienza, dell'amore autentico nei confronti dei più deboli, dei bisognosi e degli emarginati! Ricordo anche che era molto stimato da mio padre, Francesco Bellitti, docente di Lettere al liceo G. Giacomo Adria!
RispondiEliminaUn uomo mite, paziente, un vero sacerdote, un bravissimo professore, non ricordo che abbia mai alzato la voce per attirare la nostra attenzione, aspettava in silenzio, in piedi!
RispondiEliminaEro piccolo, allora abitavamo al Villaggio dei Pescatori e la chiesa era l'unica istituzione presente,(nella scuola elementare di quartiere ho avuto quasi venti maestre). Quel prete secco e lungo quasi lacero ma con una nobiltà nei modi mi incuriosiva e mi incuteva soggezione. Una volta lo vidi seduto in una stanzina vicino la sagrestia e mi accorsi che aveva le scarpe bucate, un altra volta mi insegnò a pulire con la scopa il corridoio che portava al cortile, e quando ci faceva vedere le mosse di carate! Ho frequentato quella chiesa per diverso tempo e di ricordi ne vengono a galla tanti e posso dire questo: Io sono agnostico ma se devo pensare ad un uomo santo penso a padre D'oca.
RispondiEliminaAggiungo che non mi sorprende la lettura dei commenti molto positivi sull'attività e sulle scelte straordinarie di padre D'Oca, coerenti con le sue lezioni sul messaggio evangelico dell'accoglienza, dell'amore autentico nei confronti dei più deboli, dei bisognosi e degli emarginati!!!
RispondiEliminaRicordo anche che era molto stimato da mio padre, Francesco Bellitti, docente di Lettere al liceo G.Giacomo Adria!
Padre D'Oca, oltre che "Il Parroco" della mia parrocchia è stato mio insegnante di religione al liceo; ho un bellissimo ricordo della sua bontà!
RispondiEliminaAmava tutti, di qualsiasi, razza, religione, estrazione politica, povero,ricco, grande, piccolo. Era aperto al dialogo, e, alle cose che riguardano la Fede vera, insomma un uomo, da imitare. Sono felice per averlo conosciuto...♥.
RispondiEliminaCome suo alunno al liceo non posso che unirmi al coro di quanti lo hanno apprezzato e stimato. Grandissimo uomo al di là del suo essere sacerdote.
RispondiEliminaE' stato mio insegnante di Religione al Liceo. Non solo umile ma forte, come una roccia, e di un equilibrio interiore formidabile
RispondiEliminaDi lui posso dire che è stato un prete innovativo ed anticonformista, le lodi le avete tessuto tutte voi !!! Nel Natale del 1967, ha voluto che gli Argonauti suonassero gli inni religiosi durante la Messa di Mezzanotte e da allora non si è più verificato !!!
RispondiEliminaRicordo bellissimo di don Stefano d'Oca, un grande prete e soprattutto un grande uomo.
RispondiEliminaChe belle parole ho letto in quest'articolo! Mi dispiace non averlo conosciuto ma suo fratello (mio nonno) che gli era molto affezzionato me ne parlava sempre e solo bene.
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