Un'altra stella fulgente è caduta dal firmamento delle mie imperiture amicizie
L'ultima mia foto con Nicola
Se c’è un tema eterno, vibrante, sentito in tutte le epoche, a tutte le latitudini, in tutte le culture, un tema veramente universale, questo è di certo la morte. Ci hanno insegnato che essa è la normale conclusione della vita. E' vero, ed é ragionevole e sensato accettarla! Pertanto il trapasso dovrebbe essere un momento di “normale” dipartita, una necessità contenuta nel concetto stesso di evoluzione. Sarà! Ma è innegabile che più vado avanti negli anni e più grande è il dolore che avverto per la scomparsa d'una persona cara. Perché? Forse ad una certa età si comincia ad avvertire maggiormente che la meta è sempre più vicina e quindi il livello emotivo raggiunge vette mai toccate prima e la soglia di sopportazione si abbassa inevitabilmente. Angoscia, smarrimento, dolore indicibile e una percezione di vuoto incolmabile, sono le sensazioni che ha suscitato in me la scomparsa del caro Nicola. Appresa la triste notizia un tourbillon di ricordi, di momenti vissuti assieme sono transitati, in rapida sequenza, nella mia mente. Abitavamo nello stesso quartiere, al Transmazaro, a pochi metri di distanza. Compagni di giochi, di avventure, sin dall'infanzia, abbiamo condiviso anche il periodo universitario, mi raggiunse nella stessa pensione a Palermo (io avevo iniziato prima per motivi anagrafici), pur frequentando facoltà diverse. Dopo la laurea, come fatalmente avviene spesso, il lavoro ci ha diviso. Nicola è andato a vivere a Trapani, io sono rimasto, ma lui non ha mai reciso il cordone ombelicale che lo legava a Mazara, tanto che mi aveva confidato che, andando in pensione, avrebbe voluto acquistare un piccolo monolocale per poter venire, con maggiore frequenza, nella sua amata città. Nel periodo estivo, per diversi anni, ritornava con la famiglia per villeggiare in un bungalow a San Vito e per quei due mesi si faceva vita in comune. Mai uno screzio, mai un'incomprensione, il sorriso e la sua trasudante bontà erano le potenti e disarmanti armi che lui usava per rendersi epidermicamente simpatico a chi aveva la fortuna di conoscerlo. Quando, i suoi magnifici ragazzi Manuela, Francesco e Lorena sono cresciuti, avendo radicato le loro amicizie nel capoluogo, per accontentare le loro sopraggiunte esigenze, decise di non venire più stabilmente in estate. Così negli ultimi tempi ci s'incontrava più di rado. Di concerto con comuni amici, di tanto in tanto, si organizzavano serate canore con relative "cenette" e si trascorrevano momenti spensierati che si rivelavano un toccasana per tutti noi e che servivano a ricaricare le batterie per affrontare la monotonia della routine quotidiana. Aveva la passione per la musica, amava cantare, oltre che suonare, ed era stato una delle colonne portanti del complesso locale dei Dioscuri, band che per anni, calcò degnamente le scene provinciali. Indimenticabile la sua interpretrazione di Francesca, una canzone scritta da un'altro amico che ci ha lasciato, Michele Ajello, che fu incisa su disco e scalò le classifiche dell'Hit Parade nazionale. Pur brillando per la sua calda ed appassionata voce, lui tuttavia, scelse, come attività primaria, quella di biologo e la esercitava egregiamente presso il servizio di Analisi cliniche dell'Ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani. Dire semplicemente che era una persona speciale è, oltremodo, riduttivo. Viveva in armonia col creato e irradiava una serenità serafica che trasmetteva e contagiava tutti quelli che gli stavano vicino. La sua disponibilità per il prossimo era proverbiale, non si tirava mai indietro quando c'era d'aiutare un amico. Non ricordo di averlo visto mai adirato fuori misura. Amava la moglie Gabriella e i figli più della sua vita. Solo negli ultimi tempi, quando ha percepito che la lotta contro l'avverso destino era impari, ha perduto la sua consueta serenità e con molta dignità ma, senza rassegnazione, ha ammainato la bandiera, subendo il triste verdetto che la vita impietosamente gli ha riservato.
Ultimi frammenti di vita assieme
Trapani, Pizzeria Calvino
...in attesa dell'arrivo...
... dell'ultima pizza, la regina della serata
Addio Nicola... mi consola solo il fatto di sapere che non soffri più...
RispondiEliminaBuon viaggio ad una persona che non ho avuto modo di frequentare, ma che mi e' sempre sembrata una " bella " persona
RispondiEliminaVeramente una brava e sensibile persona, mi dispiace tanto!
RispondiEliminaSempre discretamente affettuoso e disponibile, "ragazzo" serio e bravo
RispondiEliminaHo conosciuto il suo calvario tramite un amico comune e mi ha rattristato molto venirne a conoscenza. La sua morte lascia un grande vuoto dentro chi l'ha conosciuto era una bella persona. Ciao Nicola.
RispondiEliminaCaro Nicola, quante volte ci riunivamo a casa tua, ben prima che tu diventassi " famoso"! Eravamo vicini di casa. Ti ricordo con affetto...
RispondiEliminaMi dispiace molto, anche se sapevo della sua malattia, la notizia della sua morte mi lascia basita. Ad un tratto torno indietro nel tempo ricordo il mitico Golden Rock, la bella e calda voce di Nicola che ha fatto da colonna sonora a tanti di noi che timidamente imparavamo a ballare in quella pista e che per la prima volta provavamo i brividi dei primi batticuori.
RispondiEliminaCiao Nicò !!! Ricordo le interminabili partite di calcio, giocate insieme, in via Diodoro Siculo... Due porte segnate con dei sassi, una palla... ed eravamo felici !
RispondiEliminaLa perdita di un amico... l'amico più caro... è una tristezza troppo grande. Il silenzio, in questo momento è l'unica cosa che ho voglia di condividere...
RispondiEliminaNon ti vedevo da anni, non sapevo che stessi male, le nostre strade avevano preso direzioni diverse . ADDIO ... da un tuo vecchio compagno di scuola
RispondiEliminaAddio Nicola, mi mancherai...
RispondiEliminaMi dispiace molto. Davvero molto.
RispondiEliminaCiao Nicola, da tempo non ci incontravamo più, la vita ci ha fatto prendere strade diverse, ma ti ricordavo sempre come un simpatico coetaneo protagonista delle allegre serate al Golden Rock.
RispondiElimina"Francesca" di Michele Ajello... voce di Nicola Noce... Dolce Michele... dolce Nicola...
RispondiEliminaCiao Nicola... ti ricorderò sempre...
RispondiEliminaCon profondo dispiacere porgo sentite condoglianze.
RispondiEliminaQuante volte, ogni qual volta ci riunivamo nelle scampagnate di liceali si cantava insieme, e Lui con la sua chitarra sempre disponibilissimo. Ogni volta Gli chiedevo di suonare " La Canzone di Marinella" e Lui accompagnava sorridendo le nostre voci poco intonate. Nicola è stato un caro compagno di liceo e un caro collega universitario alla facoltà di scienze Biologiche. Conservo di Lui un ricordo indelebile.
RispondiEliminaAncora vivo è il ricordo della bella serata passata a cantare insieme in una notte di fine agosto. Ciao Nicola.
RispondiElimina... e noi invece prima della via Diodoro Siculo giocavamo in caserma, dove i nostri genitori erano colleghi... Condoglianze alla famiglia.
RispondiEliminaSiamo rimasti molto scossi dalla tua scomparsa. Io e Rosa, mia moglie, abbiamo lavorato per diversi anni assieme a te presso il laboratorio di patologia clinica dell'ospedale S. Antonio Abate di Trapani. Siamo rimasti subito colpiti dalla tua disponibilità, calma, amore per il lavoro e per questo abbiamo legato subito e ci sei stato di grande aiuto per il nostro ambientamento. Non ti dimenticheremo mai, collega e persona speciale. Daniele e Rosa
RispondiEliminaSei stato un grande come collega... ma sopratutto un grande uomo.
RispondiEliminaNon sapevo della scomparsa del mio fraterno amico Nicola Noce con il quale ho passato anni felici a cantare, suonare fino alle 4 del mattino nel complesso gli Argonauti, e all'università di Palermo. Noi due ci fidanzavamo sempre con due amiche così da condividere anche le scappatelle amorose nella mia 500 scalcagnata! Quanti ricordi caro Nicola, ho sofferto veramente tanto per la tua disgrazia, ho pianto a dirotto pensando a tutti quei momenti passati insieme e rivedendo il tuo sorriso quando ti strizzavo l'occhio per dire che eravamo daccordo nel fare una stronzata. Ti conservo nel cuore con grande affetto e tristezza.
RispondiEliminaIn grave ritardo ho appreso la triste notizia dalla visione dell’intervista del dr. Pino Catalano e poi dalle notizie degli “Amici scomparsi” del blog Mazara forever. Non lo vedevo più da tempo. Siamo stati compagni di Scuola Elementare e poi le alterne vicende della vita hanno diviso i nostri orizzonti, disperdendoci per l’Italia. Lo rivedevo nei periodi estivi come protagonista delle serate al mitico Golden Rock. Lo rivedo anche ora, attualmente, come compagno di scuola. Memorie sfiorite! Ma come dimenticare Nicola interpretare magistralmente “Francesca” con i Dioscuri. Nicola, fai parte della mia esistenza. Grazie Nicola. Ciao Nicola ...
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