Un grande mazarese d'adozione
Nacque a Santa Ninfa nel 1877, si trasferì a Mazara appena diciottenne, dove iniziò la sua attività prima di mediatore e poi di commerciante di mosti e vini. Già nel 1901 possedeva capitali sufficienti per comprare appezzamenti di terreno per impiantarvi i propri vigneti, che nell'arco del successivo trentennio raggiunsero l'estensione di 300 ettari. Ne acquistò anche uno in città nei pressi della stazione ferroviaria, esattamente nella via Franco Maccagnone dove costruì il suo stabilimento enologico di circa 7000 mq e, successivamente, anche sua abitazione e quelle per i figli.
Questa foto ha ispirato un poeta mazarese
Tanti carretti cu' l'armali
portanu racina a quintali
drittu la strata da' stazioni
tutti 'na stessa direzioni
dunni aspetta 'na cantina
la ruci rappa di racina.
(Tonino Titone)
Diversificò la sua produzione enologica, basata essenzialmente sui vini, da taglio, raggiungendo un elevato livello produttivo sia per i volumi di esportazione, sia per la qualità, soprattutto dopo il primo conflitto mondiale, quando cominciò l'imbottigliamento del Marsala, del Bianco Vaccara e l'Alicante rosso. Produsse anche Moscato, Vermouth e Grappa. Dopo la sua morte lo stabilimento fu rilevato da una Cantina sociale che lo mantenne sino alla mettà degli anni Settanta.
1948 - Bellissimo spaccato d'epoca notasi oltre alla Jepp lasciata dagli Americani, il vecchio autobus e i due "carrumatti" Carri Matti. Due dipendenti (autisti)
Dino Titone - Gaetano Dionisi
Una chicca
La Ditta ebbe la prima concessione telefonica della città e il telefono n.1
Dibattendo su Facebook l'argomento con amici è venuta fuori una serie di numeri di quell'epoca e per mio diletto voglio prenderne nota:
In n. 2 fu assegnato all'azienda viti-vinicola Tortorici (Il re del Marsala) con Stabilimenti in Mazara e uffici commerciali a Torino
il 3 all'agenzia marittima di Peppino e Ignazio Casubolo, via molo Caito
il 4 al Commissariato di Pubblica Sicurezza
il 5 al Banco di Sicilia, piazza Mokarta
il 6 alla Stazione dei Carabinieri
il 9 alla Banca del Sud, corso Umberto I
il 14 alla Stazione Ferroviaria
il 19 all'Ufficio di Conciliazione, in piazza Plebiscito
il 20 alla Capitaneria di Porto
il 23 (abitazione in via Roma) e il 24 (Stabilimento) ad Antonino Catania, papà del pittore Salvino
il 30 alla Ditta (prodotti per l'edilizia) Baldassare Di Giorgi
1i 39 all'Albergo Spina, via Armando Diaz
il 44/46 all'abitazione (via Maccagnone) e agli uffici del capitano Maniaci (prodotti per l'armamento dei pescherecci)
il 48 al colonnello Catania, via Roma
il 53 Tilotta (sensale di vini), via Maccagnone
il 57 alla Ditta (prodotti ittici) Vito D'Alfio
il 66 Tipografia Grillo (piazza San Bartolomeo)
il72 ExtraBar di Giacomo Risalvato (dopo divenne sede dell'Unione Cacciatori, Oggi Bar Tavola calda di Susanna Lamia)
il 77 Ditta (prodotti alimentari all'ingrosso) dei fratelli Gerlando e Totò Burgio (patatari) e annessa rivendita di Tabacchi
il 79 alla Scuola Marittima ENEM (Ente nazionale per l'educazione marinara) via Luigi Vaccara
il 93 Al Dazio, piazza Stazione
il 108 Curia Vescovile
il 111 al Consorzio Agrario (gestito da sig. Decimo) via Nicolò Tortorici 53
il 112 Cassa di Risparmio, direttore dott. Nino Hopps (poi proprietario dell'Hopps Hotel)
Francesca Frazzitta moglie di Luigi Vaccara
Qui la signora Francesca con Nella, la maggiore delle Nuore, moglie di Nino
Altra immagine di Luigi Vaccara
Non disdegnò di cimentarsi nella politica e nel 1931 fu Commissario prefettizio; dal maggio 1932 fino al marzo 1935, fu Podestà. Ebbe cinque figli: Nino, Giovanni, Franz, Stefano e Maria, a cui dette amore e grandi attenzioni, facendo studiare i maschi nelle migliori università e Maria nel prestigioso collegio del Poggio Imperiale di Firenze. Fu un grande lavoratore e dette impulso economico alla nostra cittadina, realizzando strutture valide, alcune ancora oggi esistenti e che hanno dato lavoro e lustro alla popolazione. Oltre allo stabilimento vinicolo e i palazzi dove viveva con la sua famiglia, alcune sue creazioni furono e dei suoi figli furono: il cinema teatro Vaccara (oggi Rivoli), lo stadio comunale (realizzato dal figlio Nino, e poi a lui intitolato), la fabbrica del ghiaccio (realizzato dal figlio Stefano) e lo stabilimento conserviero al Transmazzaro (in via Luigi Vaccara). In seguito cominciò ad investire nel settore della pesca. Infatti possedeva pescherecci, tonnare e la sua attività di pesca e conservazione del pesce aveva anche una succursale a Tripoli, con il cui governatore, Italo Balbo, aveva un ottimo rapporto d'amicizia. In questo settore il suo gioiello fu la cosiddetta "Conserviera", un impianto moderno per la conservazione dei prodotti ittici, avviato intorno agli anni anni trenta nella zona del Transmazzaro con una superficie di circa 6.600 mq, completato e ampliato subito dopo l'ultima guerra mondiale. Dopo il completamento, la direzione fu affidata a Rudolph Bretschneider, un ingegnere tedesco di ottima preparazione ed efficienza. Nella sua conserviera ebbe un enorme spazio e successo lu salatu, reparto per la salagione del pesce azzurro, che rivoluzionò pregiudizi ed abitudini inveterate; moltissime donne, anche se vestite di nero, con il fazzoletto in testa e con lo scialle sulle spalle, al mattino andavano a lavorare alla Conserviera, da cui tornavano la sera. Era uno spettacolo seguire l'attività frenetica di questa industria che, come un grande alveare, accoglieva tutte le donne impegnate a fare con coscienza il loro lavoro, permettendo di mantenere la famiglia il cui padre o marito erano assenti, in quanto coinvolti negli orrori della guerra. In questa maniera, incominciò a Mazara il riscatto delle donne che, lentamente, ognuna per le proprie capacità e possibilità economiche, intraprendevano strade diverse da quelle familiari. Don Luigi morì nel 1946 e tutto quello che aveva costruito perdette nel tempo la sua funzione originaria, trasformandosi in strutture diverse; oggi nel luogo dove fiorì la Conserviera è allocata la scuola media, succursale "G.Grassa" (una succursale), che a sua volta occupò il popsto dell'ITIS, poi trasferita in c/da Affacciata. Altre strutture nel tempo vi trovarono allocazione (la Scuola marittima, la scuola per Radiotelegrafisti, il Circolo del Pescatore). (Notizie tratte dal libro Fuga dalle Grotte, di Anna Tumbiolo)
Foto di famiglia con Stefano, Franz, donna Francesca, don Luigi, Nella e Nino
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Un'altro tassello si aggiunge al variegato mosaico della nostra storia cittadina
1946 - Corteo funebre
Corso Umberto I
Un bagno di folla accompagnò il feretro
Attraversò le vie principali
Man mano la partecipazione si accresceva
La cittadinanza intera si unì al dolore dei familiari
Una commozione sincera aleggiava tra i partecipanti
Un personaggio così, credo, da allora questa città non l'ha più avuto
La Famiglia Vaccara
1924 - I figli di Luigi
Nino (1904/1950), Giovanni (1906/1990), Franz (1909/1985), Stefano (1911/1975), Maria (1914/2001)
1930
Nino Vaccara
Stefano Vaccara
Altra foto di Stefano
Nella e Nino
Venezia
Nino Vaccara
Luigi Maria Vaccara
Nato a Mazara il 17/4/1937 e morto 6/6/2016 a Monaco di Baviera, figlio di Nino e nipote del capostipite.
Luigi in braccio alla mamma Nella
... e in occasione della sua Prima Comunione
Monaco di Baviera nel 1960
Luigi Maria Vaccara (il grande) con Adriano Celentano e una cantante tedesca. Luigi lavorò come interprete per il governo tedesco e per privati. Questa foto fu scattata allorché dovette fare da interprete, presso la nota Radio Bavarese, che ospitava il grande cantate in una trasmissione canora dell'epoca.
1987 a Monaco Luigi (il grande)
per il suo cinquantesimo compleanno con il nipotino Luigi junior
Altra foto dei due