20 luglio 2013

Luigi Vaccara

Un grande mazarese d'adozione
Nacque a Santa Ninfa nel 1877, si trasferì a Mazara appena diciottenne, dove iniziò la sua attività prima di mediatore e poi di commerciante di mosti e vini. Già nel 1901 possedeva capitali sufficienti per comprare appezzamenti di terreno per impiantarvi i propri vigneti, che nell'arco del successivo trentennio raggiunsero l'estensione di 300 ettari. Ne acquistò anche uno in città nei pressi della stazione ferroviaria, esattamente nella via Franco Maccagnone dove costruì il suo stabilimento enologico di circa 7000 mq e, successivamente, anche sua abitazione e quelle per i figli.


Questa foto ha ispirato un poeta mazarese

Tanti carretti cu' l'armali
portanu racina a quintali
drittu la strata da' stazioni
tutti 'na stessa direzioni
dunni aspetta 'na cantina
la ruci rappa di racina.
(Tonino Titone)

Pubblicità su rivista



Diversificò la sua produzione enologica, basata essenzialmente sui vini, da taglio, raggiungendo un elevato livello produttivo sia per i volumi di esportazione, sia per la qualità, soprattutto dopo il primo conflitto mondiale, quando cominciò l'imbottigliamento del Marsala, del Bianco Vaccara e l'Alicante rosso. Produsse anche Moscato, Vermouth e Grappa. Dopo la sua morte lo stabilimento fu rilevato da una Cantina sociale che lo mantenne sino alla mettà degli anni Settanta.

1948 - Bellissimo spaccato d'epoca notasi oltre alla Jepp lasciata dagli Americani, il vecchio autobus e i due "carrumatti" Carri Matti. Due dipendenti (autisti) 

Dino Titone - Gaetano Dionisi

Una chicca
La Ditta ebbe la prima concessione telefonica della città e il telefono n.1
Dibattendo su Facebook l'argomento con amici è venuta fuori una serie di numeri di quell'epoca e per mio diletto voglio prenderne nota: 
In n. 2 fu assegnato all'azienda viti-vinicola Tortorici (Il re del Marsala) con Stabilimenti in Mazara e uffici commerciali a Torino
il 3 all'agenzia marittima di Peppino e Ignazio Casubolo, via molo Caito
il 4 al Commissariato di Pubblica Sicurezza
il 5 al Banco di Sicilia, piazza Mokarta
il 6 alla Stazione dei Carabinieri
il 9 alla Banca del Sud, corso Umberto I
il 14 alla Stazione Ferroviaria
il 19 all'Ufficio di Conciliazione, in piazza Plebiscito
il 20 alla Capitaneria di Porto
il 23 (abitazione in via Roma)  e il 24 (Stabilimento) ad Antonino Catania, papà del pittore Salvino
il 30 alla Ditta (prodotti per l'edilizia) Baldassare Di Giorgi
1i 39 all'Albergo Spina, via Armando Diaz
il 44/46 all'abitazione (via Maccagnone) e agli uffici del capitano Maniaci (prodotti per l'armamento dei pescherecci)
il 48 al colonnello Catania, via Roma
il 53 Tilotta (sensale di vini), via Maccagnone
il 57 alla Ditta (prodotti ittici) Vito D'Alfio
il 66 Tipografia Grillo (piazza San Bartolomeo)
il72 ExtraBar di Giacomo Risalvato (dopo divenne sede dell'Unione Cacciatori, Oggi Bar Tavola calda di Susanna Lamia) 
il 77 Ditta (prodotti alimentari all'ingrosso) dei fratelli Gerlando e Totò  Burgio (patatari) e annessa rivendita di Tabacchi
il 79 alla Scuola Marittima ENEM (Ente nazionale per l'educazione marinara) via Luigi Vaccara
il 93 Al Dazio, piazza Stazione
il 108 Curia Vescovile
il 111 al Consorzio Agrario (gestito da sig. Decimo) via Nicolò Tortorici 53
il 112 Cassa di Risparmio, direttore dott. Nino Hopps (poi proprietario dell'Hopps Hotel)


Corrispondenza




Francesca Frazzitta moglie di Luigi Vaccara



Qui la signora Francesca con Nella, la maggiore delle Nuore, moglie di Nino


Altra immagine di Luigi Vaccara

Non disdegnò di cimentarsi nella politica e nel 1931 fu Commissario prefettizio; dal maggio 1932 fino al marzo 1935, fu Podestà. Ebbe cinque figli: Nino, Giovanni, Franz, Stefano e Maria, a cui dette amore e grandi attenzioni, facendo studiare i maschi nelle migliori università e Maria nel prestigioso collegio del Poggio Imperiale di Firenze. Fu un grande lavoratore e dette impulso economico alla nostra cittadina, realizzando strutture valide, alcune ancora oggi esistenti e che hanno dato lavoro e lustro alla popolazione. Oltre allo stabilimento vinicolo e i palazzi dove viveva con la sua famiglia, alcune sue creazioni furono e dei suoi figli furono: il cinema teatro Vaccara (oggi Rivoli), lo stadio comunale (realizzato dal figlio Nino, e poi a lui intitolato), la fabbrica del ghiaccio (realizzato dal figlio Stefano) e lo stabilimento conserviero al Transmazzaro (in via Luigi Vaccara). In seguito cominciò ad investire nel settore della pesca. Infatti possedeva pescherecci, tonnare e la sua attività di pesca e conservazione del pesce aveva anche una succursale a Tripoli, con il cui governatore, Italo Balbo, aveva un ottimo rapporto d'amicizia. In questo settore il suo gioiello fu la cosiddetta "Conserviera", un impianto moderno per la conservazione dei prodotti ittici, avviato intorno agli anni anni trenta nella zona del Transmazzaro con una superficie di circa 6.600 mq, completato e ampliato subito dopo l'ultima guerra mondiale. Dopo il completamento, la direzione fu affidata a Rudolph Bretschneider, un ingegnere tedesco di ottima preparazione ed efficienza. Nella sua conserviera ebbe un enorme spazio e successo lu salatu, reparto per la salagione del pesce azzurro, che rivoluzionò pregiudizi ed abitudini inveterate; moltissime donne, anche se vestite di nero, con il fazzoletto in testa e con lo scialle sulle spalle, al mattino andavano a lavorare alla Conserviera, da cui tornavano la sera. Era uno spettacolo seguire l'attività frenetica di questa industria che, come un grande alveare, accoglieva tutte le donne impegnate a fare con coscienza il loro lavoro, permettendo di mantenere la famiglia il cui padre o marito erano assenti, in quanto coinvolti negli orrori della guerra. In questa maniera, incominciò a Mazara il riscatto delle donne che, lentamente, ognuna per le proprie capacità e possibilità economiche, intraprendevano strade diverse da quelle familiari. Don Luigi morì nel 1946 e tutto quello che aveva costruito perdette nel tempo la sua funzione originaria, trasformandosi in strutture diverse; oggi nel luogo dove fiorì la Conserviera è allocata la scuola media, succursale "G.Grassa" (una succursale), che a sua volta occupò il popsto dell'ITIS, poi trasferita in c/da Affacciata. Altre strutture nel tempo vi trovarono allocazione (la Scuola marittima, la scuola per Radiotelegrafisti, il Circolo del Pescatore). (Notizie tratte dal libro Fuga dalle Grotte, di Anna Tumbiolo)

Foto di famiglia con Stefano, Franz, donna Francesca, don Luigi, Nella e Nino

*** *** 
Un'altro tassello si aggiunge al variegato mosaico della nostra storia cittadina

1946 - Corteo funebre
Corso Umberto I



Un bagno di folla accompagnò il feretro

Attraversò le vie principali

Man mano la partecipazione si accresceva

La cittadinanza intera si unì al dolore dei familiari





Una commozione sincera aleggiava tra i partecipanti

Un personaggio così, credo, da allora questa città non l'ha più avuto

La Famiglia Vaccara
1924 - I figli di Luigi
Nino (1904/1950), Giovanni (1906/1990), Franz (1909/1985), Stefano (1911/1975), Maria (1914/2001)
1930
Nino Vaccara

Stefano Vaccara 

Altra foto di Stefano

Nella e Nino

Venezia 
Nino Vaccara

Luigi Maria Vaccara
Nato a Mazara il 17/4/1937 e morto 6/6/2016 a Monaco di Baviera, figlio di Nino e nipote del capostipite.

Luigi in braccio alla mamma Nella


... e in occasione della sua Prima Comunione

Monaco di Baviera nel 1960
Luigi Maria Vaccara (il grande) con Adriano Celentano e una cantante tedesca. Luigi lavorò come interprete per il governo tedesco e per privati. Questa foto fu scattata allorché dovette fare da interprete, presso la nota Radio Bavarese, che ospitava il grande cantate in una trasmissione canora dell'epoca.
1987 a Monaco Luigi (il grande)
per il suo cinquantesimo compleanno con il nipotino Luigi junior

Altra foto dei due


15 luglio 2013

Vincenzo Raja

Mazara del Vallo 1881 - Palermo 1949
Vincenzo Raja con la moglie Margherita Ahrens nel 1912
Terzo di sette figli nasce da Orazio Raja (1850), commerciante di vini e Antonina Maria Russo (1854) "donna di casa". Non è noto il suo percorso di studi pre-universitari, ma solo la frequenza della Scuola Superiore di Agricoltura di Portici dal 1902 al 1907, presso la quale conseguì il diploma di laurea a pieni voti. Si iscrive al Partito Socialista Italiano assieme al fratello Giovan Battista, collocandosi, dapprima, nelle file dei radicali intransigenti e poi aderendo alla componente riformista che a Palermo era guidata da Alessandro Tasca e da Aurelio Drago. Nel 1910 viene eletto consigliere comunale ingaggiando un'aspra polemica col il concittadino e sindaco di Mazara, Emanuele Sansone, anch'egli socialista. Nel 1912 sposa Margherita figlia del commerciante-imprenditore ebreo tedesco Albert Ahrens e di Johanna Benjamin. Da questo matrimonio nasceranno tre figlie Franca Renata, Gigliola e Giuliana. 
Prospetto dello stabilimento enologico "G. Raja" anni trenta. Molo Caito
Forte dell'esperienza maturata a Mazara al fianco del padre nel commercio del vino, dirigerà lo stabilimento del suocero in contrada San Lorenzo Colli,  non tralasciando l'attività politica a favore del cooperativismo agricolo. Si candida ripetutamente nel collegio elettorale della provincia di Palermo (Petralia). Nel 1914 viene eletto consigliere provinciale, nel 1920 assume l'incarico di vicepresidente e nel 1923 viene votato per presidente. 
( Mussolini in visita a Palermo a Villa Scalea - V. Raja è il primo a sinistra)
Nonostante le iniziali simpatie per Mussolini, non prende la tessera del PNF e dopo il delitto Matteotti e la forte condanna dell'omicidio del leader socialista, da lui espressa in Consiglio provinciale, la sua carriera politica si avvia a conclusione e si ritira avita privata per dedicarsi alla attività enologica. Nel 1931 il prefetto propone la revoca dell'onorificenza cavalleresca a lui conferita nel 1922. Il suo contributo scientifico e gl'interventi sulla stampa specializzata hanno riguardato in modo particolare tre questioni: la battaglia per la valorizzazione e la tutela del vino Marsala, nel nome e nella zona di produzione specificamente delineata; la sopravvivenza del vitigno Pignatello per la produzione dei vini da taglio; le sperimentazioni per la ricostituzione dei vigneti colpiti dalla fillossera. Nel dopoguerra tornerà ad occuparsi di politica insieme al fartello che diventerà senatore della Repubblica nel 1948. Sarà egli stesso, per l'ultima volta, candidato per il senato a quella stessa tornata delle politiche, per il partito di Giuseppe Saragat (PLSI), senza successo. E' sepolto nel cimitero acattolico di Rotoli, a pochi metri dalla tomba degli Ahrens.
(Notizie tratte dal volume "Vincenzo Raja" di Rosario Lentini, 2015)

07 luglio 2013

Lucio Zinna (1938/2024)



Nato a Mazara del Vallo (TP) nel 1938, si trasferisce nel 1958 a Palermo, per proseguire gli studi di filosofia e pedagogia nell’Università, dove si laurea. Opera nel capoluogo dell’isola fino al 2007; vive a Bagheria. Nel 1965 dà vita, a Palermo, al Gruppo di poeti d’avanguardia “Beta 71”, interagendo con il “Gruppo 63” e la “Linea Zero”. Consulente artistico del “Teatro Sperimentale di Prosa” di Palermo dal 1966 al 1968. Dal 1981 al 1988 collabora con propri testi ai programmi culturali radiofonici di RAI Sicilia e ad alcuni documentari televisivi. Nel 1989 cura testo e consulenza artistica per il documentario cinematografico Palermo (Ist. Luce), per la regia di Mauro Bolognini. Negli anni ’70-’90 collabora con Domenico Bruno ed Elio Giunta al “Centro di Cultura Siciliana Giuseppe Pitrè” di Palermo, per gli incontri con gli autori (partecipano Elio Filippo Accrocca, Silvio Ramat, Mario Luzi, Michele Prisco, Giorgio Saviane, Alberto Bevilacqua, Giorgio Barberi Squarotti, Margherita Guidacci, Ruggero Jacobbi, Giuseppe Zagarrio e numerosi altri). Nel biennio 1998-99 realizza con Giunta, per il “Centro Pitrè”, l’iniziativa Dieci poeti per dieci canti della Divina Commedia, nella dugentesca Basilica della Magione di Palermo (in una delle tornate legge e commenta il XXVI canto dell’Inferno) e il ciclo Poesia come meditazione, in tre fasi: I. Omaggio a Leopardi (per la prima volta Leopardi è letto e commentato in una chiesa), con una sua relazione; II. Vertici della spiritualità; III. Poeti del Novecento.

Condirettore della rivista di letteratura «Arenaria» (1984-1996), cura in rete la collana di collettivi di letteratura «Quaderni di arenaria». Ha collaborato e collabora a numerose riviste. Ha pubblicato: di poesia: Il filobus dei giorni (Organizzazione Editoriale, Palermo, 1964); Un rapido celiare (Quaderni del cormorano, Palermo, 1974); Sàgana (Il punto, Crotone, 1976); Edigrafica (Firenze, 1978, con acqueforti di Angelo Denaro); Abbandonare Troia (Forum, Forlì, 1986); Bonsai  (I.L.A Palma, Palermo, 1989); Sàgana e dopo (Cultura Duemila, Ragusa, 1991); La casarca (La Centona, Palermo, 1992); La porcellana più fine (Sciascia, Caltanissetta, 2002); Poesie a mezz’aria (LietoColle, Faloppio, 2009); Stramenia, con dipinti di Eliana Petrizzi (L’Arca Felice, Salerno, 2010); e il volume antologico Il verso di vivere, poesie 1955-1994 (Caramanica, Marina di Minturno, 1994), con uno studio critico introduttivo di Francesco De Nicola, nella collana “Le antologie della poesia” diretta da Rodolfo Di Biasio e Giuliano Manacorda. Di narrativa: Antimonium 14 (Quaderni del cormorano, Palermo, 1967); Come un sogno incredibile/Il caso Nievo (Giardini, Pisa, 1980; Caramanica, Marina di Minturno, 2006); Il ponte dell’ammiraglio (Thule, Palermo, 1986); Trittico Clandestino (Arnaldo Lombardi, Siracusa, 1991), I pugnalatori del 1862; Il delitto Notarbartolo, in: G. Mele, A. Vecchio, L. Zinna, I «Gialli» di Palermo (Antares, Palermo, 2005); Un’estate a Ballarò (Edizioni del Giano, Roma, 2011). La produzione saggistica, prevalentemente dedicata al Novecento siciliano, è in parte confluita nel volume La parola e l’isola – Opere e figure del Novecento letterario siciliano (ISSPE – Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici, Palermo, 2007. Ha curato la sezione Sicilia in: Dialect Poetry of Southern Italy, a cura di Luigi Bonaffini (New York 1997) e  in: AA. VV., a cura di Massimiliano Mancini, Una tragedia senza poeta. Poesie in dialetto sulla Grande guerra. Testi e contesti (Il Cubo, Roma, 2016). Ne “I quaderni di Arenaria” sono apparsi: Nietzsche e Kafka (2001); Due letture dantesche (2002); Gli equilibri della poesia (2003); Perbenismo e trasgressione nel “Pinocchio” di Collodi (2008); Stagioni  della vita e metafore della “soglia” nel realismo radicale di Leopardi (2010).

Sue poesie figurano in numerose antologie della poesia del Secondo Novecento e in antologie scolastiche. Gli sono stati attribuiti un Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1985) e vari premi alla carriera. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, francese, portoghese, greco, romeno, serbocroato, macedone. Ampia bibliografia critica concernente la sua opera.

Tratto da Frequenze Poetiche (rivista internazionale di poesia ed altro)




 


 


06 luglio 2013

Sabrina Maniscalco

Nata a Mazara del Vallo, figlia di Nino Maniscalco e Rosanna Cangelosi. Ha sposato un collega finlandese, Jyrki Piilo, anche lui ricercatore di Fisica Teorica presso la stessa università. E' una brillante scienziata che recentemente si è messa in luce per aver scoperto il modo di proteggere i computer quantistici dal rumore ("Un occhio che guarda mantiene vivo il computer quantistico") ed aver co-prodotto il documentario «Inside the light» (Dentro la luce), col quale ha vinto di numerosi premi e conseguito vari riconoscimenti, tratta dell'interazione tra luce e materia a livello quantistico (nel contesto del filmato vi è anche un' interessante intervista al premio Nobel Serge Haroche). Laurea e dottorato di ricerca conseguite presso l'Università di Palermo. È approdata all'Università di Turku in Finlandia dopo aver girovagato per mezzo mondo alla ricerca di aspetti fondanti della Fisica quantistica e delle Tecnologie quantistiche, quali il calcolo, la comunicazione e la sensorialità quantistica. Ha pubblicato oltre cento articoli in vari giornali scientifici internazionali, ricevendo oltre 1900 citazioni. Dopo aver conseguito il dottorato è partita da Palermo ed si è recata in Bulgaria, a Sofia, inserendosi in gruppi di ricerca. In seguito si è trasferita a Durban, in Sudafrica, dove ha operato fino al settembre del 2005. Lo studio e la ricerca sono i temi fondanti della sua esistenza. Gode, grazie ai suoi studi e alle sue apprezzate pubblicazioni, di un credito non indifferente in quella parte del mondo scientifico che si occupa di queste tematiche.
È stata coordinatrice di cinque progetti nazionali e internazionali, finanziati da agenzie e fondazioni inglesi e finlandesi ed è membro del Comitato di gestione e che si occupa di approvare e finanziare progetti europei finalizzati a tale ricerca. Sabrina, come tutti i siciliani, è legata visceralmente alla sua terra e quando può vi ritorna con gioia; quando ciò non è possibile, per gl'innumerevoli impegni professionali, i suoi genitori vanno a trovarla in Finlandia come è avvenuto lo scorso 15 ottobre quando, la ricercatrice, ha tenuto nell'aula magna dell'Università di Turku, alle presenza delle autorità accademiche, una lectio magistralis in occasione della sua investitura ufficiale a professore ordinario di Fisica Teorica. Quest'ultimo incarico rappresenta certamente un trampolino di lancio verso orizzonti e traguardi sempre più ambiziosi, che una studiosa di questa levatura certamente non tarderà a raggiungere, e orgogliosi delle nostre giovani eccellenze, pronunciamo un augurale: Ad Maiora!
Approfondimenti:
http://www.openquantum.co.uk/OQSE/Publications.html
http://www.lescienze.it/news/2010/06/04/news/una_proprieta_quantistica_a_prova_d_interazione_con_l_ambiente-555727/

04 luglio 2013

Vito Cusumano

Nominato nel maggio 2017 Commissario di Governo, dal Consiglio dei Ministri, per la Provincia di Bolzano. Il Prefetto Cusumano è un illustre figlio della nostra Città, che ha già raggiunto grandi risultati in campo istituzionale e deve essere motivo d’orgoglio per l’intera comunità.
Vito Cusumano, 56 anni, dopo la laurea con il massimo dei voti alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo ha intrapreso la carriera istituzionale nell'amministrazione dell'Interno dal 1985, maturando esperienze in tre diverse sedi di prefettura: Caltanissetta, Alessandria e, in ultimo, Venezia, dove ha ricoperto le funzioni di vice prefetto fino al mese scorso.