20 marzo 2007

Riforma agraria del 21 ottobre 1950

21 Ottobre 1950 data storica per il mondo dell’Agricoltura nostrana, nasce la riforma agraria, frutto d’una politica essenzialmente indirizzata oltre che a rompere il monopolio del possesso della terra in mano a pochi soggetti, anche, a garantire ai contadini il diritto alla terra da coltivare, a organizzarsi per renderla produttiva nel migliore dei modi e a contribuire allo sviluppo sociale. Caratterizzata da un imponente movimento popolare organizzato, è stata senza dubbio il più grande e partecipato coinvolgimento popolare che ha riguardato il nostro paese, in particolare il Sud Italia. I protagonisti furono i braccianti e i contadini senza terra, milioni e milioni di persone, uomini e donne, scesi sul campo delle terre, pacificamente, “armati” solo della propria povertà e disperazione, contro i grandi proprietari terrieri. I feudatari di antico e storico “lignaggio” sfruttatori spadroneggiavano da sempre in molte regioni d’Italia, in gran parte erano stanziati nel profondo Meridione. Fu una lunga, travagliata “epopea” che cercava di cancellare la servitù plurisecolare di stampo medievale che ancora caratterizzava molte aree territoriali. In Sicilia, epicentro della ribellione contadina, dei nominali 114.000 ettari messi a dispostone dall’E.R.A.S. (l’Ente per la riforma agraria) ne furono assegnati 74.290 ettari, divisi in 17.157 lotti. Solo l’11% dei richiedenti – 154.000 – riuscì ad avere un lotto di terreno. Le terre messe a disposizione diventarono 99.000 ettari con al successiva legge del 27 dicembre 1950.
Non voglio tediarvi ulteriormente con un discorso più articolato sulla riforma, ma vi voglio invece mostrare delle immagini del 1955 a Mazara, dove le cose arrivavano sempre con un pò di ritardo, ma arrivano. Queste foto si riferiscono all’intervento dell'on. Giocchino Germanà, assessore regionale all’Agricoltura e Foreste (del partito liberale, avvocato da Lercara Friddi). Nella foto l’assessore che si adoperò, anche, nella ricerca di finanziamenti nazionali al fine di ammodernare il settore agricolo siciliano, il suo impegno consentì numerose nuove infrastrutture e l'effettiva assegnazione di più di 12.000 lotti di terreno ai contadini siciliani. Approdò pure nella nella nostra città per cercare d’illustrare ai contadini nostrani le finalità della nuova riforma agraria, sostenendo che si trattava d’un insieme di provvedimenti attuati dal Governo per trasformare la struttura della proprietà e del possesso dei terreni agricoli, spesso attraverso l'espropriazione dei grandi latifondi e la loro successiva redistribuzione ai lavoratori della terra. Lo scopo è quello di risolvere gli ampi squilibri sociali ed economici, migliorare le condizioni dei coltivatori diretti, aumentare la produttività agricola.
I volti dei presenti non denotano molta convinzione, anzi parecchio scetticismo, alla parole dell’onorevole, e forse non avevano tutti i torti, come la Storia in seguito ci ha narrato, perché da noi le riforme non sono state mai portate sino in fondo. Siamo in piazza della Repubblica, davanti al Palazzo Municipale, la foto è un documento di quel travagliato periodo rivoluzionario per cui appartiene alla nostra Storia Patria, e ritengo interessante pubblicare immagini che attestino i fatti realmente accaduti.
Ho riconosciuto nella foto solo un giovane Enzo Papa, mio amico recentemente scomparso. Non era un lavoratore della terra, sarà stato presente per curiosità.


1955 - Intervento dell'on. Gioacchino Germanà, assessore regionale all'Agricoltura
Questa immagine si riferisce a contadini mazaresi in attesa dell'assegnazione, per sorteggio,  dei lotti di terreno 
Piazza della Repubblica
L'assessore Gioacchino Germanà (sulla destra) s'intrattiene con gli agricoltori mazaresi. Riconosco tra la folla un giovane Enzo Papa (nel mezzo tra i due volti)

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