La Sicilia, porta d’accesso verso l’Europa, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo fu il luogo dove nel 1937 si svolsero le Grandi Manovre. Mussolini scelse questo palcoscenico per lanciare a tutte le potenze militari presenti nel Mare Nostrum un forte segnale di autorità, di forza militare e d’invincibilità dell’Italia. Le grandi manovre siciliane del 1937, come quelle di Napoli dell’anno successivo, mirarono, più che all’effettiva verifica della preparazione delle forze armate italiane, ad una spettacolarizzazione di esse per attirare maggiormente l’attenzione dei media internazionali.
12/08/1937
Sbarco di carri armati al lungomare
I carri dopo lo sbarco si dirigono verso piazza Mokarta
Si tratta di Carri armati leggeri "Rossi" usati nei conflitti di bassa intensità e di solito impiegati nei ruoli di supporto di fuoco e ricognizione, piuttosto che in combattimento vero e proprio
14 agosto 1937 - Piazza del Municipio
Sua maestà Vittorio Emanuele III, re e imperatore, giunse nella nostra città assieme al principe Umberto e fu ricevuto dal sindaco (podestà) Pino Hopps nel palazzo di città. Subito dopo venne accolto solennemente dal vescoco mons. Salvatore Ballo, dal capitolo e dal presbiterio diocesano
1942 - Seconda visita
Sua maestà, ritornò nuovamente in visita alle truppe. Qui è raffigurato mentre attraversa in auto piazza Mokarta e si dirige verso Castelvetrano, dove si recò per visionare la base aerea
Sua maestà all'arrivo alla base aerea di Castelvetrano
ll campo d’aviazione di Castelvetrano, più comunemente chiamato “"u campu di li Funtaneddi", esteso oltre 110 ettari, fu fatto costruire da Mussolini negli anni ’30 in contrada dell’ex feudo Fontanelle; è dotato ancora di una vecchia pista d’atterraggio in cemento, che il tempo va lentamente sgretolando; uno stradale, in parte sterrato, lo circoscrive e lo comunica con la strada per Mazara, con la diga Delia e con Castelvetrano. La scelta della località non fu casuale; infatti, la vasta pianura su cui sorge, permetteva l’atterraggio e la partenza degli aerei dalle due direzioni, mentre la distanza dalla costa lo proteggeva da eventuali attacchi nemici via mare. Il progetto era stato elaborato dall’Ing. Pietro Morici su commissione delle forze armate governative italiane, che avevano bisogno di un campo d’aviazione che facesse da ponte con l’Africa, in previsione delle guerre di colonizzazioni. Infatti, il 02 ottobre 1935, il Duce in un suo discorso alla grande adunata dei fascisti e del popolo, annuncia l’entrata in guerra dell’Italia in Africa Orientale. Durante il conflitto della II guerra mondiale, il campo fu potenziato e considerato strategico, perché, per ragioni geografiche e di sicurezza permetteva la partenza e l’arrivo degli aerei militari per o da Pantelleria e Africa oppure per andare a bombardare Malta. Il codice di guerra, la sigla data dall'aeronautica militare all’aeroporto, era “511”. Pur essendo segreto, gli alleati furono subito informati dalla mafia locale, che già preparava il terreno per un ipotetico sbarco. Nel 1937, fra l’otto e il 16 agosto, in detto aeroporto si svolsero “le grandi manovre”. In quell’occasione, il 14 agosto alle 11,30 arrivarono a Castelvetrano il Re Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini. Essi, dopo il pranzo a Palazzo Pignatelli, alle ore 14 andarono a visitare il campo d’aviazione, per ripartire alle ore 17. Nel 1942, il campo fu dotato della “59ª Squadriglia bombardieri tattica”, impegnata nel bombardamento su Malta.Il 1° gennaio 1943, pochi mesi prima dello sbarco da parte degli alleati, il Re Vittorio Emanuele venne di nuovo a Castelvetrano in forma privata. Il 29 luglio 2010 venne firmato dall'autorità militare e da quella civile il verbale di dismissione definitiva, diventando così ufficialmente un bene patrimoniale dello Stato r così venne pure bonificato
SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un Trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo.
Una bomba da 250 kg, calibro massimo consentito per la stiva dell'S.M.79.
Caricamento di un siluro su S.M.79
Incidente in atterraggio di fortuna
Le grandi manovre si svolsero logicamente non solo a Castelvetrano, ma su un territorio più ampio.
A Santa Ninfa, nel Castello di Rampinseri, una lapide ricorda l'evento. Per le grandi manovre militari del 1937 il castello ospitò il Re d’Italia Vittorio Emanuele III° di Savoia, Benito Mussolini e il Gran Consiglio del Fascismo. Vi ritornò il Principe ereditario Umberto II° nel 1941.