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15 aprile 2009

Grandi manovre del XV anno

La Sicilia, porta d’accesso verso l’Europa, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo fu il luogo dove nel 1937 si svolsero le Grandi Manovre. Mussolini scelse questo palcoscenico per lanciare a tutte le potenze militari presenti nel Mare Nostrum un forte segnale di autorità, di forza militare e d’invincibilità dell’Italia. Le grandi manovre siciliane del 1937, come quelle di Napoli dell’anno successivo, mirarono, più che all’effettiva verifica della preparazione delle forze armate italiane, ad una spettacolarizzazione di esse per attirare maggiormente l’attenzione dei media internazionali.

12/08/1937 
Sbarco di carri armati al lungomare

I carri dopo lo sbarco si dirigono verso piazza Mokarta
Si tratta di Carri armati leggeri "Rossi" usati nei conflitti di bassa intensità e di solito impiegati nei ruoli di supporto di fuoco e ricognizione, piuttosto che in combattimento vero e proprio


14 agosto 1937 - Piazza del Municipio
Sua maestà Vittorio Emanuele III, re e imperatore, giunse nella nostra città assieme al principe Umberto e fu ricevuto dal sindaco (podestà) Pino Hopps nel palazzo di città. Subito dopo venne accolto solennemente  dal vescoco mons. Salvatore Ballo, dal capitolo e dal presbiterio diocesano


1942 - Seconda visita

Sua maestà, ritornò nuovamente in visita alle truppe. Qui è raffigurato mentre attraversa in auto piazza Mokarta e si dirige verso Castelvetrano, dove si recò per visionare la base aerea 

Sua maestà all'arrivo alla base aerea di Castelvetrano










Castelvetrano - S.M. 79
ll campo d’aviazione di Castelvetrano, più comunemente chiamato “"u campu di li Funtaneddi", esteso oltre 110 ettari, fu fatto costruire da Mussolini negli anni ’30 in contrada dell’ex feudo Fontanelle; è dotato ancora di una vecchia pista d’atterraggio in cemento, che il tempo va lentamente sgretolando; uno stradale, in parte sterrato, lo circoscrive e lo comunica con la strada per Mazara, con la diga Delia e con Castelvetrano. La scelta della località non fu casuale; infatti, la vasta pianura su cui sorge, permetteva l’atterraggio e la partenza degli aerei dalle due direzioni, mentre la distanza dalla costa lo proteggeva da eventuali attacchi nemici via mare. Il progetto era stato elaborato dall’Ing. Pietro Morici su commissione delle forze armate governative italiane, che avevano bisogno di un campo d’aviazione che facesse da ponte con l’Africa, in previsione delle guerre di colonizzazioni. Infatti, il 02 ottobre 1935, il Duce in un suo discorso alla grande adunata dei fascisti e del popolo, annuncia l’entrata in guerra dell’Italia in Africa Orientale. Durante il conflitto della II guerra mondiale, il campo fu potenziato e considerato strategico, perché, per ragioni geografiche e di sicurezza permetteva la partenza e l’arrivo degli aerei militari per o da Pantelleria e Africa oppure per andare a bombardare Malta. Il codice di guerra, la sigla data dall'aeronautica militare all’aeroporto, era “511”. Pur essendo segreto, gli alleati furono subito informati dalla mafia locale, che già preparava il terreno per un ipotetico sbarco. Nel 1937, fra l’otto e il 16 agosto, in detto aeroporto si svolsero “le grandi manovre”. In quell’occasione, il 14 agosto alle 11,30 arrivarono a Castelvetrano il Re Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini. Essi, dopo il pranzo a Palazzo Pignatelli, alle ore 14 andarono a visitare il campo d’aviazione, per ripartire alle ore 17. Nel 1942, il campo fu dotato della “59ª Squadriglia bombardieri tattica”, impegnata nel bombardamento su Malta.Il 1° gennaio 1943, pochi mesi prima dello sbarco da parte degli alleati, il Re Vittorio Emanuele venne di nuovo a Castelvetrano in forma privata. Il 29 luglio 2010 venne firmato dall'autorità militare e da quella civile il verbale di dismissione definitiva, diventando così ufficialmente un bene patrimoniale dello Stato r così venne pure bonificato

SIAI-Marchetti S.M.79 Sparviero era un Trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Negli anni 1937-39 stabilì 26 record mondiali e fu - per un certo periodo - il più veloce bombardiere medio del mondo.

Una bomba da 250 kg, calibro massimo consentito per la stiva dell'S.M.79.






Caricamento di un siluro su S.M.79





Sul Mediterraneo, In questa configurazione si notano le quattro mitragliatrici, frontale, dorsale, laterale e ventrale




Incidente in atterraggio di fortuna

Le grandi manovre si svolsero logicamente non solo a Castelvetrano, ma su un territorio più ampio. 

A Santa Ninfa, nel Castello di Rampinseri, una lapide ricorda l'evento. Per le grandi manovre militari del 1937 il castello ospitò il Re d’Italia Vittorio Emanuele III° di Savoia, Benito Mussolini e il Gran Consiglio del Fascismo. Vi ritornò il Principe ereditario Umberto II° nel 1941.

11 aprile 2009

La città durante la presenza americana

3/8/1943
Un ragazzo mazarese, con la razione di pane ricevuta dagli americani giunti a liberare la Sicilia

... il retro della foto


10 aprile 2009

Industria Conserviera mazarese

Il Piano Marshall, denominato ufficialmente, a seguito della sua attuazione, piano per la ripresa europea (in inglese European recovery program, abbreviato in ERP), fu uno dei piani politico-economici statunitensi per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale.
Il discorso con cui l'allora segretario di Stato statunitense George Marshall (nella foto) annunciò al mondo, il 5 giugno 1947 dall'Università di Harvard, la decisione degli Stati Uniti di avviare l'elaborazione e l'attuazione di un piano di aiuti economico-finanziari per l'Europa (che poi, per convenzione storiografica, sarebbe stato noto come "Piano Marshall"), fu senza dubbio uno dei momenti più importanti della storia della politica internazionale nell'immediato secondo dopoguerra. Nel 1948 fu istituita l'Economic Cooperation Act (E.C.A.), con l'incarico di attuare i programmi d'assistenza e a capo della Missione per l'Italia fu posto James David Zellerbach, esperto di problemi industriali, affiancato da Leon Dayton come suo vice. L'E.C.A. fu operativa dall'aprile del 1948 fino al dicembre del1951, quando fu sostituita da un altro organismo, la M.S.A. (Mutual Security Agency). Nell'arco di tale periodo, rese disponibili, per la ricostruzione 12,5 miliardi di dollari. La nostra nazione ne beneficiò per il 10% circa.
Nel giugno del 1949 mr.Zellerbach giunse a Palermo. Il piano M., pur muovendosi nell'ambito strettamente "tecnico settoriale", focalizzava l'attenzione sulla questione meridionale, sull'aumento dell'occupazione e, soprattutto, sullo sviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia, dove esorbitante era la massa dei disoccupati. Durante il suo giro nell'isola, programmato per rendersi conto personalmente della situazione, giunse anche nella nostra città. Le foto che seguono documentano tale visita ed esattamente si riferiscono alla visita effettuata presso la fiorente Industria Conserviera "Vaccara" creata da Luigi Vaccara (scomparso nel 1946).

Ingresso dello Stabilimento sito nel quartiere Transmazaro
Mr. Zellerbach assieme al nostro primo cittadino Giuseppe Angelo e ad uno degli eredi, Stefano Vaccara


Maria Vaccara, Maria Fragiacomo Bretschneider (istriana), Giuseppe Angelo, Stefano Vaccara, ing. Angelo Bretschneider, Ludovico Foraci, Maria Carmicio (mariazza), Risalvato (sensale di vino)



Giuseppe Angelo, mr. Zellerbach, Stefano Vaccara


Angelo Bretschneider, Giuseppe Angelo, mr. Zellerbach, Stefano Vaccara (descrive al ministro lo status e le potenzialità dell'industria mazarese)



Stefano Vaccara illustra le varie fasi per la conservazione dei prodotti ittici



Uno degli operatori, Angelo Bruno, mostra al ministro americano il pesce azzurro (sgombri) appena pescato nel Mediterraneo e poi trattato presso gli stabilimenti 


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La definizione di "pesce azzurro" non è scientifica, ma piuttosto generica e non risponde in pieno nemmeno ad una caratterizzazione del colore delle specie normalmente accomunate sotto questo nome. In linea di massima con il termine pesce azzurro vengono indicati quei pesci che (salvo alcune eccezioni) presentano una colorazione dorsale tra il blu scuro e il verde-blu, mentre il ventre tende a presentarsi argenteo. La distinzione tra pesce bianco e pesce azzurro è molto simile a quella che passa tra le carni bianche e rosse, dove alcune specie animali, come il maiale, vengono definite bianche da alcuni e rosse da altri. Molto abbondante nei nostri mari, il pesce azzurro, salvo alcune specie molto "gettonate", ha un ottimo rapporto qualità/prezzo grazie non solo all'abbondanza ma anche al fatto che la maggior parte della gente snobba queste specie a favore di quelle più commerciali.

Pesce azzurro
Tra le specie riconosciute sotto questa dizione troviamo l'aguglia, l'alaccia, l'alice, il cicerello, la costardella, il lanzardo, il pesce sciabola, la sardina, lo sgombro, lo spratto, il suro, cui si aggiungono di norma l'alalunga, l'alletterato, il biso, la lampuga, la palamita, il pesce spada e il tonno.
Caratteristiche nutritive.
L'unica caratteristica che accumuna veramente le specie appartenenti alla categoria del pesce azzurro sono proprio le caratteristiche nutritive. Il pesce azzurro ha una quantità di grassi mediamente superiore al pesce bianco e quindi una quantità di omega 3 molto interessante.


14 marzo 2009

La fontana di Consagra:

Una foto storica per la nostra città, il maestro Pietro Consagra fa dono di una fontana che viene collocata in piazza Mokarta nell'agosto del 1964. L'opera intitolata "Uomini che vengono dal mare, 1962" vuole rappresentare la vita che nasce dalle acque. Infatti, un tempo, venendo da corso Umberto I°, chi osservava la fontana aveva l'impressione che quelle figure sorgessero dal mare. Queste sono le immagini del maestro con le maestranze locali che realizzarono l'opera sotto la sua super visione. Il maestro soggiornò per una dozzina di giorni, ospite della signora Maria Manzo Vaccara, nella sua villa di Santa Maria e in questo soggiorno dipinse venticinque tavole che ha donato ad estimatori ed amici. Tutte le opere del maestro che si trovano presso privati mazaresi sono tutti doni dell'artista. Si notano i palazzi Maccagnone e Burgio in fase di costruzione.
Riconosco: Gaspare Pugliese, Leonardo Leo, Pietro Consagra, Vito Ditta (appaltante), Leo Leonardo, Vincenzo?, ?,?, Sucameli: Nel gruppo a destra: Giovanni Castiglione, Pinta, Giacalone


Gaspare Pugliese, Ciccio Boscarino, Gianni Di Stefano, Pietro Consagra, Nicola Catania (ten. colonnello), Alberto Rizzo Marino


A questa fontana non è stata data mai la giusta attenzione da nessuna Amministrazione si sia succeduta al governo della cosa pubblica. La manutenzione sempre scarsa o inesistente, anche se talvolta è stato fatto qualche superficiale maquillage e qualche sostituzione di pezzi idraulici rovinati. Bene ha fatto Consagra, deluso ed amareggiato, a non voler essere seppellito nella sua città natale. Da i suoi abitanti non ha mai ricevuto i meritati riconoscimenti che tutto il mondo dell'Arte gli ha concesso.


Foto di Ugo Mulas tratta da "Fotografare l'arte - Pietro Consagra" 

In questa foto è raffigurata la fontana preesistente, che posso documentare grazie ad con una immagine del 1938, dalla quale è stata ricavata una cartolina illustrata, e al posto della quale fu poi edificata la nuova opera del Consagra
Mi è stato detto che la lapide, che si vede nella facciata fontana si riferisce, è stata allocata ivi, a ricordo delle grandi manovre che avvennero nel nostro territorio nel 1937 (per saperne di più cliccate sulla parola manovre)

 Opere del maestro

Si tratta di due calchi in gesso per la realizzazione dell'opera in bronzo, commissionata dal fotografo Messina (foto fornita dal fonditore Lillo Calcagno, che ancor oggi possiede i calchi)


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Il 16 luglio 2005, Pietro Consagra muore a Milano, città nella quale da dieci anni si era stabilito, all'età di 85 anni. Secondo la sua volontà, è stato sepolto mercoledì 20 luglio  a Gibellina, (foto in basso), dove, dopo la devastazione del terremoto, ha lasciato una significativa traccia della sua opera scultorea (celebre la "Porta del Belice",  opera di straordinaria potenza evocatrice che accoglie chi arriva  a Gibellina), dopo che l’Italia lo avrà onorato esponendo nella Sala Protomoteca del Campidoglio, a Roma, il suo feretro, per l’ultimo saluto di quanti lo amarono e lo ammirarono.  La orazione funebre, per l'amico di una vita, è stata  tenuta da Ludovico Corrao

Cimitero Di Gibellina 
Creato dagli artisti internazionali e la cui porta è costituita da una scultura di Pietro Consacra
Pino Salvo, Vito Lentini, Saverio Safina, Gaspare Zaccaria, Rino Bocina, Pino Giacalone, Aurelia e Francesca La Malfa
Tomba del maestro
L'amministrazione di mazara rappresentata dall'assessore alla Cultura, il presidente della Anti racket Francesca Incandela