... a volte mi dimentico d'essere vivo!
Una figura sui generis, amico da
sempre. Sono stato il suo medico curante per quarant'anni. Il povero
Salvino è stato sfortunato, una perversa malattia l'ha portato a
vivere da barbone e ad essere incontrollato ed incontrollabile. Tutti
i tentativi fatti da familiari ed amici per cercare di “aiutarlo”
sono stati infruttuosi. Lui non ascoltava nessuno tranne se stesso,
nel bene e nel male. Viveva libero come l'aria ma con il tempo si era
ridotto a condurre un'esistenza animalesca, in una abitazione senza
luce, senza acqua corrente e senza la pur minima forma di igiene
personale ed ambientale. Regolarmente veniva prelevato da organi
assistenziali comunali che lo ripulivano lo rimettevano in sesto ma
solo per poco, perchè dopo poco tempo lui ripiombava nell'abbandono
esistenziale più dissennato. Con me aveva un rapporto particolare,
nei momenti di piena lucidità, quando la sua fervida intelligenza lo
guidava, veniva a chiedere pareri professionali e non solo, ma quando
il “demone maligno” che guidava i suoi momenti di franca
patologia demenziale prendeva il sopravvento, non ascoltava più
nessuno. D'ufficio veniva prelevato dalle forze dell'ordine che lo
portavano nel reparto di psichiatria dove veniva momentaneamente accudito e rimesso in carreggiata, ma alla
indispensabile dimissione, la sua autonomia gestionale non era
sufficiente per consentigli di condurre una vita “normale”. Si
potrebbe riempire un intero volume sugli aneddoti legati alla sua
tormentata esistenza, ma sarebbe impietoso farne menzione perché, quasi sempre, certe sue reazioni e certi suoi comportamenti erano indipendenti dalla sua volontà. Non voglio addentrarmi nel
commentare la sua "altalenante" opera e le sue capacità artistiche perché il mio
parere sarebbe non qualificato, però
ricordando le sue opere giovanili il talento potenziale c'era e sicuramente non ha potuto
emergere ed esprimersi appieno, a causa della sua crudele e limitante malattia. Una fine triste l'avevo presagita e spesso lo avvertivo
perché essendo sopraggiunta, anche, una cardiopatia ischemica
cronica e una ipertensione arteriosa ed essendo lui in balia di se
stesso, cioè non essendo in grado di seguire una corretta terapia, gli dicevo che
qualche volta sarebbe finita male. Ma non male come è successo. Una
fine immeritata e impietosa l'ha colpito in un modo inumano. Un
epilogo inimmaginabile. Addio mio caro amico, spero che tu, adesso,
possa trovare la pace che ogni umana creatura merita.
(Ulteriori notizie su: http://pinum.blogspot.it/2007/06/salvino-catania.html#links)
24 commenti:
Mi spiasce tanto... anche lui è stato un personaggio caratteristico di Mazara...
... una disgrazia annunciata e come al solito nulla per prevenirla!
Mi è dispiaciuto molto
Ciao, Salvino.
Mah... Ogni commento mi appare superfluo, poiche' e' inutile lodare le persone quando non ci sono piu'... E in vita? "Nei giardini che nessuno sa " di Renato Zero?
Mi dispiace resterà anche lui un personaggio che si ricorderà a Mazara
Un grande! Sarà sempre ricordato!
Addio Maestro! ( così lo chiamavo.) Più di una volta, abbiamo avuto diversità di vedute, sempre nel rispetto reciproco. Qualche volta mi chiedeva un euro. Quando ci incontravamo per strada, visto i precedenti, ci guardavamo in cagnesco e ci salutavamo rispettosamente. Più volte mi ha chiesto scusa giustificandosi per il suo stato di salute. Ora che non c'è più la nostra città rimane più vuota. Mancherà a tutta la città !. Addio maestro!. Resterà vivo nei nostri cuori il Tuo ricordo. Spero che almeno lassù troverai la pace che qui fra noi non hai trovato !..........
Salvino Catania un genio della nostra città, un artista di grande valore che porterà lustro alla nostra cittadina.... come al solito tutto si apprezza quando è tardi. Sarebbe stato degno di onore in vita ma come i più GRANDIi lo sarà per i posteri! Buon viaggio Maestro
Addio Salvino!
Grande rispetto per un vero anarchico. Che riposi in pace!
Salvino Catania mio compagno di classe (scuola media) che vedevo almeno una volta l'anno. Vecchi ricordi, che riposi in pace.
Apparteneva alla famiglia dei naif emarginati ed esclusi, ma era stato artista consapevole e colto, infelice e intelligente, arguto e purtroppo sofferente di mente, ma vero artista. lo ricorderò
Il Ligabue della Sicilia!
Un pò ci mancherà.
Persona colta e intelligente. L'artista Catania prima maniera è senz'altro bravo, e le sue opere sono di pregevole fattura. Ha vissuto la sua vita in sofferenza e a volte in modo disperato -mai una lacrima-. Gli ero affezionato ci conoscevamo da ragazzi. Ciao caro Salvino che la terra ti sia lieve.
Adesso il nostro caro e amato Ligabue potrà dipingere gli angeli. I suoi colori potranno dare una nota di dolcezza al giardino del Eden. Ciao caro maestro sei stato e sarai una fontana d'acqua fresca, il tuo amore per l'arte resterà resterà per sempre nei cuori...
Noooo... Ricordo una discussione con lui su heidegger e hussserl in piazza municipio. Mi chiamava " la fiorentina". Come dimenticalo?
Ho avuto il piacere di conoscerlo. R.I.P.
Una prece per il maestro e amico Salvino Catania, grande pittore siciliano e "homo autenticus" fino alla fine della sua tormentata esistenza. Ha abitato poeticamente la terra...
R.I.P.
Condoglianze alla Famiglia Catania
Ieri ci ha lasciato in maniera inaspettata, il "presunto" grande scocciatore di Mazara, ti dava fastidio quando ti chiedeva, insistentemente, di comprare i suoi quadri, quando voleva sapere il tuo segno zodiacale e quello di tua moglie, perché doveva fare l'oroscopo con le previsioni future sul tuo matrimonio, quando ti chiedeva un piccolo contributo per mangiare, quando ti faceva al tuo passaggio la radiografia dalla testa ai piedi con aria di superiorità, fermo o appoggiato al muro di qualche chiesa, o anche quando ti mandava a fare in culo, senza pudore. Eppure per chi come noi conosceva Salvino da più di una vita, certi comportamenti non avevano e non ti creavano alcun fastidio, anzi molte volte ti distraevano dai pensieri cupi che attraversavano in quei momenti la tua mente. Lui era questo, genuino schietto e sincero, tutto quello che faceva e diceva era sempre velato da un certo sarcasmo, da un umorismo che oserei definire English. Molti di noi si chiedevano dopo le sue esternazioni, ma Salvino c'è o ci fà. Non essendo un critico d'arte è inutile che tenti di giudicare le sue opere, proprio così, le sue Opere. Egli in esse imprimeva la sua vena artistica, ma anche sua apparente felice ed infelice stravaganza, era chiaro che nelle sue tele si evidenziava la continua evoluzione, ma anche l'involuzione dovute al suo stato di essere alcune volte artista, e altre volte uomo in contraddizione con se stesso. Ciao Salvino, grazie per quello che ci hai lasciato, stai sereno, perché sicuramente continueremo a parlare o a sparlare di te, come se continuassimo ad incontrarti per le vie di questo sempre meno bello nostro paese, abitato dalla bella addormentata nel bosco. Paese facile ai "curtigghi" e molto meno alle "riflessioni".
Con tanta nostalgia,
Biagio
Un caro amico, e tanti ricordi legati alla nostra gioventù.
Un grande esorcismo collettivo. Questo vedo su Fb. La morte di Salvino sta suscitando nei mazaresi la necessità, forse per molti inconscia, di "prendere le distanze", di trovare una giustificazione ad una morte assurda, di non sentirsi responsabili. Tra le righe leggo un sottile distacco. "Lo vedevo, ma non lo conoscevo"..."ha scelto di vivere in questo modo".. "i suoi problemi psichici"... Nessuno sceglie di vivere così, sono le circostanze della vita, l'indifferenza, il bivio che ad un certo punto imbocchiamo, a portarci a vivere la vita che abbiamo. Certo ci sono anche le scelte e Salvino aveva scelto di non vivere da emarginato "pazzo". Ha preferito vivere da "emarginato artista", quando si è trovato davanti queste due alternative. Contrariamente a tutti coloro che hanno scritto su Fb, io lo conoscevo bene. Salvino era una persona colta, non uno che sputava frasi rubacchiate qua e là. Una formazione culturale eclettica, quindi, Salvino, non preoccuparti se chi ti ascoltava non capiva, tu lo sapevi bene e ne ridevi.. Una persona sensibile, che coglieva ciò che c'era dietro le persone e che quando creava un quadro da vendere ad una persona precisa, creava sulla base di ciò che vedeva nell'animo di quella persona. Spesso era il nulla.. al quale dava comunque forma e colore. Aveva "scelto" Salvino? Cosa aveva scelto? di non farsi rinchiudere e imbottire di psicofarmaci? Mi raccontava che dopo i Tso la sua anima rimaneva svuotata per mesi, privata dalla scintilla del creare e dell'osservare, del pensare e dell'agire. Io lo conoscevo bene. Mi spinse 30 anni fa a dipingere, convinto che avessi talento. Manco da Maraza ormai da più di 20 anni, ma ci ritorno e quasi sempre lo incontravo. a volte mi evitava e se lo chiamavo mi faceva solo un cenno "No, non mi va".. a volte parlavamo per un po' come a settembre, l'ultima volta che l'ho visto e l'unica volta che ha permesso di fare qualche foto, una sola insieme. Salvino davanti ad un mondo fatto di corsa ai soldi ed alla "posizione sociale" aveva innalzato una corazza, ma bastava conoscerlo per fare breccia e incontrare la sua anima, nuda, dolente, curiosa e sempre speranzosa che qualcosa ancora potesse stupirlo. Io lo conoscevo Salvino. Di lui non ho neanche un quadro, ma di lui ho molto di più. Ho il suo modo di essere e di pensare
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