10 gennaio 2009

Caduti per la patria

La foto che segue è degli anni Quaranta. Ritrae un gruppo di civili e militari della Regia Marina, in attesa dell'arrivo di qualcuno all'interno della nostra stazione ferroviaraia. Dai pianti delle donne e dal segno di lutto sul braccio del militare ipotizzo trattarsi dell'arrivo di qualche marinaio caduto durante l'ultimo conflitto mondiale
Riconosco: Il maestro Vito La Monaca (al centro con i capelli canuti) e davanti a lui il figlio Francesco, divenuto poi odontotecnico

10 novembre 1940
Capitano di Corvetta Giuseppe Caito (a destra)

Sommergibile Enrico Tizzoli varato il 13 ottobre del 1935
Disperso con il suo sommergibile oceanico " Enrico Tizzoli" durante l'ultimo conflitto mondiale. Il sommergibile scomparve misteriosamente nel Golfo di Biscaglia, nessuna marina militare straniera ha mai rivendicato l'affondamento. Partito il 16 maggio del 1943 con 165 tonnellate di materiali per l'allestimento di una base sommergibilistica italiana in Estremo Oriente, non se ne seppe più nulla. Poiché doveva mettersi in contatto con la base il successivo 24 maggio, si presume che sia esploso tra il 17 e 24 maggio urtando una mina posata dai velivoli della RAF. Assiema al Caito, mazarese d'adozione, scomparvero cinque uffuciali e 46 circa tra sottoufficiali e marinai e 5 operai civili. Frequentò l'Accademia Militare di Livorno, gli furono conferite 4 medaglie di bronzo, una d'argento al valor militare e tre medaglie commemorative.

1940
Giuseppe Caito in abiti borghesi

Filippo Giarratano
Il Re d'Italia Vittorio Emanuele III appende al petto del marinaio una medaglia al valore militare. Filippo Giarratano abitava in via Madonna del Paradiso. Venne insignito dell'onorificienza perchè perse una gamba nel tentativo di aiutare due marinai in difficoltà, durante l'affondamento della sua nave.
Caccia Torpediniera "Folgore" della Regia Marina



Alla mezzanotte del 2 dicembre salpò da Palermo al comando del caitano di corvetta Ener Bettica per scortare a Palermo, insieme ai cacciatorpediniere Da Recco e Camicia Nera ed alle torpediniere Procione e Clio, il convoglio «H» (trasporti truppe Aventino e Puccini, trasporto militare tedesco KT 1, traghetto Aspromonte, con a bordo in tutto 1766 militari, 698 t di materiali, soprattutto munizioni, 32 automezzi, 4 carri armati, 12 pezzi d'Artigliria. Mediante L'organizzazione la Royal Navy venne a sapere del convoglio e inviò contro di esso la Forza Q (incrociatori leggeri Aurora, Sirius e Argonaut, cacciatorpediniere HMCS Quiberon e HMCS Quentin). Alle 00.37 le navi britanniche intercettarono il convoglio "H" e l'attaccarono presso il bancodi Skeri (costa tunisina): nel violento scontro, che si protrasse per un'ora, furono affondati tutti i trasporti (tranne il Puccini, irrimediabilmente danneggiato ed autoaffondato in un secondo tempo) e gravemente danneggiati Da Recco e Procione. Il Folgore, che si trovava di poppa al convoglio, rilevò la presenza delle navi nemiche con il «Metox» e, all'ordine di contrattacco lanciato dal caposcorta (capitano di vascello Aldo Cocchia del Da Recco) fu la prima unità ad eseguirlo: si portò a soli 1000 metri dall'Aurora e gli lanciò tre siluri, poi ne lanciò altri contro il Sirius, tutti a vuoto (anche se si ritenne che quest'ultimo fosse stato colpito da due siluri) e, mentre ripiegava, aprì il fuoco con le artiglieria: le vampe dei cannoni permisero però alle unità inglesi di individuarlo e centrarlo ripetutamente con il loro tiro. Colpito da almeno nove proiettili  (specialmente dal Sirius), in fiamme ed immobilizzato, in corso di allagamento, il Folgore continuò a sparare sino ad esaurire tutte le munizioni delle riservette del calibro principale, poi, all'1.16, si capovolse ed affondò nel punto 37°43' N e 11°16' E, portando con sé oltre metà dell'equipaggio.
Scomparvero in mare il comandante Bettica (volontariamente inabissatosi con la sua unità), altri 3 ufficiali, 13 sott'ufficiali e 107 marinai Alla memoria del comandante Bettica fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare. Il Folgore aveva effettuato complessivamente 155 missioni di guerra (4 con le forze navali, 8 di caccia antisommergibile, una di bombardamento controcosta , 77 di scorta convogli, 14 addestrative e 51 di trasferimento o di altro tipo), percorrendo 56.578 miglia e trascorrendo 33 giorni ai lavori.
Tra i marinai caduti c'era anche il nostro compaesano Antonino Farina (1/11/1915 - 24/05/1942) che fu dato per disperso

Antonino Safina (16/11/1945-2/12/1942)



Fanteria

Giuseppe Sardo (1919-1942)
Nocchiero di Porto di 1" classe, imbarcato sul cacciatorpediniere Folgore, in seguito ad una battaglia navale nel Mediterraneo, fu dichiarato disperso e decorato con la medaglia d'argento al valor militare. A Lui è dedicata la via (traversa via San Giuseppe)

Aviazione
Giovanni Sferlazzo 
tenente pilota caduto per la patria, con il proprio aereo, durante l'ultimo conflitto mondiale

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