(4/2/1884 - 26/9/1957)
La vera storia della signora che non poteva vedere il giallo.
Raccontata da Antonella Reina (non c'è la sua foto)
Si chiamava Vita Arena ed era sorella di mia nonna, la madre di mio padre. Era stata una donna coraggiosa, figlia di gente perbene ma umile, era riuscita a diventare maestra elementare, ed esercitava la professione anche fuori Mazara, spostandosi come poteva.
Immaginatevi la vita ai primi del novecento a Mazara e una donna del profondo sud, indipendente e sola, che andava in treno. I primi tempi accompagnata dalla sua mamma, una donnina piccola piccola. Poi da sola. Non era sposata.
Dicono che era molto brava e molto intelligente, era appassionata e molto preparata.
Molti mazaresi ne erano invidiosi e hanno cominciato a infastidirla, con lettere anonime e minatorie, addirittura minacce di morte.
Mia zia ha sopportato per anni questa situazione.
Un giorno, in uno di questi viaggi in treno per raggiungere la scuola dove insegnava, un signore seduto di fronte a lei tirò fuori dalla tasca una custodia (probabilmente di un paio di occhiali) di colore giallo. Lei, forse perché provata e suggestionata dalle minacce ricevute, si spaventò pensando che si trattasse di una pistola o un'arma e che quell'uomo volesse ucciderla o farle del male. Da quel momento la sua mente cominciò a vacillare.
La povera Vitina, così la chiamavano in famiglia, non è stata più la stessa. Tutte le volte che vedeva qualsiasi cosa di colore giallo, un fazzoletto in testa a una donna, i fiori dell'altare della Madonna del Paradiso, dove era solita andare, una maglietta addosso a un bambino le scattava la terribile paura.
Ma era una donnina dolcissima. A tutti noi nipoti dava ripetizioni di italiano, storia, geografia, matematica. Io in particolare le ero molto affezionata. Bambina sensibile, la sentivo molto simile a me e mi piaceva stare con lei.
Mi ricordo con infinita dolcezza i pomeriggi sui libri e la pazienza nel spiegarmi le terribili "divisioni" che io non riuscivo a capire. Amava i gatti, la zia Vitina, e anch'io. Li curava e li sfamava. Cucinava per loro i salami che Bonafede, il salumaio buttava via e tante volte di quelle zuppe ne ho mangiato anch'io, conservando per sempre il ricordo del gusto buonissimo.
Mi feriva tantissimo la cattiveria di molti quando la indicavano come una pazza e se ne scansavano spaventati. Non me ne sono mai vergognata e l'ho amata. Così la mia famiglia, che l'ha accudita negli ultimi anni della sua vita. Mia madre l'ha assistita amorevolmente. Cosa che non succede più nei nostri terribili tempi.
Cari amici questa è la vera storia della zia Vitina che non poteva vedere il giallo, spauracchio di molti bambini che non conoscevano la sua vera storia.
Antonella Reina
Leonardo, Francesco Frazzetta e Giovanna Galfano
Il cavaliere Antonino Rallo. Maresciallo della Marina Italiana in pensione. Collaboratore della Curia vescovile e in varie epoche di varie parrocchie
Aldo Ciotta, persona mite e simpatica
Un trio ben assortito
Filippo Quinci, Giuseppe Baldini, Salvino Catania
Soci fondatori del partito la Rosa Bianca
Giuseppe Baldini (direttore ricerca sanitaria), Filippo Quinci, Giuseppe Marino (presidente)
Esponenti del partito la Rosa Bianca
Mimmo Burgio (segretario) - Angela Di Stefano (esperta in Filosofia esistenzialista)
Piazza Mokarta
Pippo Marino, Nicola Giacalone (consigliere), Mimmo Burgio
Via Porta Palermo - Mini Bazar
Sebastiano Agnello alias Nello Angius
2016 - Piazza della Repubblica
2016 - Piazza della Repubblica
Con il suo lettore CD amplificato (alimentato dalla stessa motobici) allieta, gratuitamente, nei periodo estivo con la sua musica ambulante la città. Il suo repertorio è prevalentemente costituito da canzoni dagli anni Sessanta in su. Si tratta di Giovanni Sucameli, un ex marittimo in pensione, scomparso nel 2022. Questa foto l'ho scattata durante i festeggiamenti dello scudetto della Juventus
... qui durante una pausa, in piazza Matteotti, con un altro personaggio Pino Bongiovanni
(la foto non l'ho scattata io)
(la foto non l'ho scattata io)
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